Un alto funzionario del controspionaggio del servizio di intelligence esterno belga è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver condiviso documenti classificati con spie russe. Lo riporta un quotidiano belga. Inoltre, il capo della direzione del controspionaggio dell’agenzia è stato escluso dal suo ufficio mentre è in corso un’indagine interna sulle accuse di aver illegalmente distrutto i documenti del governo. Queste accuse sono emerse giovedì scorso in un importante articolo di De Morgen, un quotidiano in lingua fiamminga con sede a Bruxelles.
Citando fonti anonime del Servizio di informazione e sicurezza generale – l’agenzia di intelligence militare del Belgio – il giornale ha detto che l’arrestato ha il grado di maggiore nel Servizio di intelligence. Conosciuta come GISS, l’agenzia opera come equivalente belga della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti o del servizio segreto di intelligence della Gran Bretagna, meglio conosciuto come MI6. Gli agenti GISS raccolgono informazioni all’estero e non sono autorizzati a operare all’interno dei confini del Belgio. L’uomo appartenete al controspionaggio è sospettato di aver passato dei segreti alla Russia con l’aiuto di una donna che afferma di essere serba, ma che in realtà è ritenuta essere un agente dell’intelligence russa. Non è noto se le informazioni compromesse includessero segreti riguardanti l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, di cui il Belgio è membro fondatore. L’agente belga infedele è anche accusato di aver distrutto documenti governativi classificati senza permesso. Non si ritiene che questo caso sia collegato alla presunta penetrazione russa.
De Morgen ha citato un portavoce del ministero della Difesa del Belgio, il quale ha confermato che era in corso un’indagine su presunti spionaggi stranieri indirizzati a un dipendente GISS, ma ha aggiunto che “nessun commento” verrebbe fatto sull’argomento in modo da “non ostacolare” leindagini. Ironia della sorte, il quotidiano tedesco Die Welt am Sonntag ha riferito la scorsa settimana che l’agenzia diplomatica dell’Unione europea ha messo in guardia i funzionari in Belgio per tenere d’occhio “centinaia di spie” da vari paesi stranieri, tra cui Russia e Cina. L’avvertimento, emesso dall’agenzia diplomatica dell’Unione europea, il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), ha affermato che “circa 250 spie cinesi e 200 russe” erano operative a Bruxelles.