Scoperto un milione di euro “sospetto” versato dall’inizio della guerra nelle casse dell’Ambasciata russa in Italia. Movimenti di denaro per attività “humint” degli 007 di Mosca?
(di Francesco Matera) L’ambasciatore russo in Italia Razov le ha provate tutte nel tentativo di far permeare la retorica russa nel Bel Paese. Ha incontrato ex parlamentari e denunciato Il Giornale, ma ha anche ammonito direttamente il nostro Paese che a suo dire “morde la mano di chi l’ha aiutato” (il riferimento è agli aiuti durante la prima ondata della pandemia).
Francesco Verderami su corsera svela una strana e sospetta conincidenza. Lo scorso anno l’Uif – l’Unità di antiriciclaggio italiana – si allertò per certe movimentazioni sui tre conti dell’ufficio diplomatico romano della Federazione russa. Uno dei conti effettua movimenti in valuta estera, gli altri due in euro.
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Dai documenti dell’Uif si evince che le segnalazioni iniziarono già nel primo semestre del 2022. Nel report del 5 gennaio 2023, l’Uif ha descritto alcune operazioni ritenute sospette.
Tra il 17 e il 20 ottobre del 2022 furono versati sul conto in valuta estera della sede diplomatica russa 400 mila dollari americani soldi che, in base alla documentazione fornita, derivavano da giacenze per attività regolari e giornaliere dell’ambasciata.
Dopo quattro giorni venne trasferita su uno degli altri due conti una cifra pari a 403 mila euro. E da lì, nel giro di un mese, furono effettuati cinque prelievi di contante per complessivi 410 mila euro.
L’Uif fa sapere che “alla luce delle misure restrittive disposte dell’Ue nei confronti di enti russi o comunque riconducibili alla Federazione russa, a seguito della crisi in Ucraina appare sospetta la movimentazione in contanti per importi elevati“.
Il mese seguente all’Unità antiriciclaggio viene segnalata un’altra operazione strana. Il 12 dicembre una società di security consegnerà presso l’ambasciata russa di via Gaeta 5 a Roma una sovvenzione di danaro di 600 mila euro, composta da seimila banconote da 100 euro. La provvista — secondo l’Uif — appare anomala per il valore totale richiesto, se analizzata nel contesto della guerra in corso tra Russia e Ucraina.
Nell’ultimo trimestre del 2022 gli uffici dell’Ambasciata russa a Roma hanno gestito, pertanto, un milione di euro in contanti. Un incremento di denaro anomalo i cui destinatari non si conoscono. Ritorna in mente la vicenda dell’ufficiale della marina italiana Biot che venne corrotto da funzionari dell’ambasciata russa in Italia in cambio di informazioni e documenti classificati, custoditi presso lo Stato Maggiore della Difesa. Speriamo che i nostri servizi siano sulla traccia di questo fiume di denaro e soprattutto che riescano a scoprire dove sia finito, sperando non nelle tasce di qualche “traditore” italiano. Potrebbe essere state attivate operazioni “humint” da parte dei servizi segreti russi nel nostro Paese, considerato da Mosca, alla pari dei paesi della Nato, in guerra contro la Russia.