Notizia recente è che Antonio Razzi non sarà ricandidato nelle liste per le elezioni politiche del 20018, concludendo così la sua avventura politica iniziata nelle istituzioni italiane nel 2006. Fedelissimo di Silvio Berlusconi Razzi non ha nascosto in nessun modo, come nel suo stile, l’amarezza per l’esclusione sfogandosi in un’intervista a Radio Padova.
Sull’ipotesi che non sia stato candidato perché troppo ignorante Razzi si è difeso: Non sono l’ultimo della classe, sa quante ne sento io di fregnacce, da certi professori, ed anche dai Cinque stelle che ce ne sono parecchi qui al Senato, che poi si mettono a ridere tutti. Almeno io sono andato a lavorare da bambino perchè avevo altre sorelle a cui dare da mangiare, anche se a me mi piaceva studiare. Ma in compenso conosco tre o quattro lingue. Razzi ha poi rincarato riferendosi a Luigi di Maio, attuale candidato premier del Movimento 5 Stelle: “Fossi in Di Maio mi vergognerei a voler fare il leader del Paese, quando sa l’italiano peggio di me. Almeno io ho fatto 41 anni di lavoro in Svizzera, quello quando cazzo ha lavorato?”
E a proposito del controverso rapporto con la grammatica italiana di Luigi Di Maio si è espresso anche il direttore di Libero Vittorio Feltri, ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira, su La7, attaccando il candidato premier del Movimento 5 stelle: “Di Maio mi diverte quando sbaglia i verbi o sostiene che la Russia sia un Paese mediterraneo, ma rappresenta una dequalificazione della politica” Sempre sulle abilità oratorie del leader 5 Stelle ha continuato Feltri: “Gli elettori credo siano rimasti molto distanti da questa campagna elettorale, c’è stata una caduta mortale della politica. Quando sento parlare Luigi Di Maio devo prendermi un digestivo.”