305 milioni di euro dal 2018 al 2020 per lo sviluppo del capitale immateriale, della competitivita’ e della produttivita’. Il ‘tesoretto’ e’ stato inserito nella manovra appena varata da governo. Si tratta di una delle misure per l’implementazione del piano Impresa 4.0 voluto dal ministero dello Sviluppo Economico. Più precisamente il Fondo, in capo al ministero dell’Economia e delle Finanze, avrà una dotazione di 5 milioni di euro per il 2018, di 125 milioni di euro per il 2019 e 175 per il 2020, per un totale di 305 milioni. “Il Fondo – si legge nella legge di bilancio – è destinato a finanziare progetti di ricerca e innovazione da realizzare in Italia ad opera di soggetti pubblici e privati, anche esteri, nelle aree strategiche per lo sviluppo del capitale immateriale funzionali alla competitività del Paese e per il supporto operativo ed amministrativo alla realizzazione di questi progetti”. In sostanza si tratta di fondi statali, spiegano dal Mise, destinati a sanare il gap tra ricerca di base e l’effettiva commercializzazione del bene immateriale sviluppato. Un supporto per passare dal prototipo al prodotto finito commercializzabile di successo, sulla falsa riga di esperienze che sono state viste in America e Gran Bretagna. Il Fondo pubblico dovrà lavorare insieme al privato per facilitare la connessione tra l’economia reale e le attivita’ di ricerca e di sviluppo che possono avvenire all’interno di un’università, di un’impresa o di una startup. Nel 2018 dovrà essere messo a punto un regolamento Mef-Mise e Miur per andare a definire, su indicazione della presidenza del Consiglio, le aree di intervento prioritarie e la gestione-assegnazione delle risorse. Dunque i fondi per il 2018 ammontano solo a 5 milioni di euro perchè nel primo anno si finanziera’ solo l’avvio e la messa a regime del Fondo e del team. Si sta pensando a venture capital e trasferimento tecnologico. Il mondo del venture capital in Italia, sottolineano ancora dal Mise, è ancora sottodimensionato rispetto agli altri Paesi. Obiettivo, si legge ancora nel testo della manovra è “favorire il collegamento tra i diversi settori di ricerca interessati dagli obiettivi di politica economica e industriale, la collaborazione con gli organismi di ricerca internazionali, l’integrazione con i finanziamenti della ricerca europei e nazionali, le relazioni con il sistema del venture capital italiano ed straniero.