Cina, Corea e Iran saranno gli argomenti caldi alla 73sima Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il premier Giuseppe Conte che parlerà alle 20.30 ora italiana tratterà la vicenda della Libia e il conseguente fenomeno migratorio. Trump, al riguardo, sarebbe molto interessato ad appoggiare l’Italia sulla Libia per la conferenza di metà novembre, a Sciacca. Gli Usa sono sensibilizzati in questa direzione dall’inviato speciale dell’Onu per la Libia, l’americana Stephanie T. Williams che più volte ha detto che nel “caos” sguazzano i gruppi dell’Islam terrorista affiliati a Al Qaeda del Maghreb e a ciò che resta dell’Isis. L’ambasciatore Usa a Roma, Lewis M. Eisenberg ritiene che l’Italia debba coinvolgere, comunque, anche la Francia nel processo si stabilizzazione. A New York è previsto il bilaterale Trump-Macron per parlare anche di questo. E se il presidente Usa potrà aiutare ad avvicinare Roma e Parigi con l’obiettivo della lotta al terrorismo, Conte nel bilaterale col presidente iraniano Hassan Rohani proverà a stemperare gli animi fra Washington e Teheran circa il dossier nucleare. Conte incontrerà il generale Al Sisi per discutere di Liba e sul caso Regeni. Tra gli altri appuntamenti più rilevanti, mercoledì quello presieduto da Trump con al centro il dossier iraniano e giovedì quello presieduto da Pompeo sulla Corea del Nord. A margine dei lavori il tycoon incontrerà, oltre a Macron, il presidente della Corea del sud Moon Jae-in che gli riferirà sull’ultimo vertice con Kim Jong-un, l’egiziano Abdel Fattah al-Sisi, il premier giapponese Shinzo Abe, quello israeliano Benyamin Netanyahu e quella britannica May.