L’8 settembre del 1930 l’azienda americana 3M mette in commercio lo “Scotch”. Ad inventarlo Richard Drew, un chimico di 31 anni che da sette anni lavora nella fabbrica di St. Paul, in Minnesota, che da diversi anni è specializzata nella produzione della prima carta vetrata impermeabile al mondo, utilizzata in campo automobilistico. Appunto per permettere ai verniciatori di eseguire le decalcomanie delle auto tanto in voga in quegli anni e quindi separare le parti da verniciare dalle altre, Drew mette a punto un nastro adesivo in cellophane trasparente e sensibile alla pressione. L’etimologia del nome non piacerà certo agli scozzesi: derivò da una esclamazione – “Scotch”, scozzese, alias avaro – lanciata da un primo collaudatore del nastro che si lamentò con Drew perché il nastro non aderiva bene per un presunto uso parsimonioso del materiale adesivo. Ma esiste anche una storia di una etimologia più “accomodante”. Sulle prime confezioni compariva, insieme alla definizione di “scotch tape”, l’immagine di una decorazione di una stoffa scozzese. Forse per non urtare la suscettibilità degli eredi di Braveheart… Lo Scotch verrà commercializzato in Europa solo nel 1937. Drew è morto nel 1980, anno in cui sempre la 3M metterà in commercio il nipotino dello scotch, il post-it.