CCDU denuncia, bambino brasiliano in casa famiglia italiana sostiene di essere picchiato dagli operatori
Il Comitato dei cittadini per i diritti umani ha inviato un comunicato nel quale denuncia un storia davvero incredibile che riportiamo.
L’autorità sanitaria ha constatato che il bimbo in effetti sta soffrendo, ma i giudici hanno bisogno di tempo per appurare i maltrattamenti nella comunità. Alcuni amici della madre hanno messo un video del bambino picchiato su Fb, già sono migliaia le visite.
Il CCDU al riguardo ha sempre sostenuto: rimozione motivata da valutazioni soggettive e discutibili.
Italia: Nell’udienza di ieri presso il Tribunale per i minorenni di Cagliari, l’avvocato ha lanciato un appello per proteggere il bambino che ha mostra (molti lividi e abrasioni) è sostiene l’Avvocato sarebbe stato picchiato da un operatore della comunità.
Poche settimane fa, la madre brasiliana aveva presentato una denuncia contro gli operatori della comunità che avrebbe abusato di suo figlio maggiore, ospitato insieme con la sorella di tre anni. La madre ha riferito il fatto, ma i servizi sociali, non le hanno creduto.
L’avvocato, in seguito a una certificazione sanitaria, che attesta la presenza di una sindrome di mismatch, ha fatto un richiamo urgente al Tribunale per proteggere sia il danno psicologico della separazione dalla madre sia il danno fisico degli abusi, riportati dalla stessa madre. Pochi giorni fa, il bambino è stato presentato all’incontro con la madre con un orecchio bendato. Il bimbo ha riferito che è stato picchiato da un operatore. Il Tribunale non ha alcuna intenzione di trasferire il bambino e chiede tempo per investigare e non sembra essere disposta ad intraprendere azioni immediate per portare i bambini in un’altra comunità.
La madre ha poi deciso di pubblicare un appello per sollecitare le autorità ad ascoltare il grido di dolore dei suoi figli. Ha registrato una storia video del bambino per denunciare l’abuso. Questo video è stato pubblicato su Facebook da alcuni amici della madre del gruppo. Aiutare i bambini e rimuovere dalla comunità in Italia (gruppo Aiutiamo i Bambini Sottratti Alle Mamme Brasiliane in Italia) ed è già diventato virale. Oggi nel gruppo Facebook le immagini sono state anche pubblicate con il bimbo bendato e il video della madre che racconta la sua incredibile storia con più di trenta mila viste in poche ore. La madre ha già presentato una seconda denuncia di maltrattamento e anche il consolato brasiliano in Italia è stato informato dell’incidente.
Dopo una separazione molto controversa, lo scorso anno il tribunale ha accettato la richiesta del Pubblico Ministero di affidare i figli ai servizi sociali, anche se la madre mantiene l’autorità genitoriale. Sono stati mandati in comunità madre-bambino perchè il nucleo famigliare non aveva una casa.
Ed stato denunciato che nella comunità le cose non vanno bene: ci sono conflitti continui con gli educatori sull’educazione dei figli. La madre vuole crescere i propri figli a modo suo, mentre gli operatori hanno opinioni diverse: l’ambiente in cattività, piuttosto che migliorare la situazione, è precipitato. Secondo la madre, i conflitti sorgono per l’età avanzata degli educatori, per la loro mancanza di pazienza e le loro maniere rudi (bambini strattonati e maltrattati). La madre sostiene di voler usare una educazione basata sul dialogo e sulla comunicazione.
Di qui emergono i conflitti verbali – costanti – con gli operatori che di contro scrivono una relazione, riversando molte responsabilità e problematicità di natura psicologica soggettiva della madre. Le critiche sollevate dalla madre sono contraddittorie – la madre appare colpevole di occuparsene troppo dei bambini e di non occuparsene affatto. Il Tribunale appare ascolterebbe solo le dichiarazioni degli operatori. Per risolvere il problema (dovuto non alla situazione di cattività e malizia in cui sono costretti a vivere, ma ai presunti”problemi psicologici” madre), il Tribunale ha allontanato la madre per assicurare ai ragazzi “un ambiente sereno e stabile”.
Le insufficienze della madre sono sintetizzate come segue: “grave inadeguatezza; non rispetta le regole comuni della vita della struttura (ribelle, alla istituzionalizzazione); si contrappone con forza al linguaggio volgare degli operatori. In altre parole, si ostina a voler fare la madre – un segno, apparentemente, di malattia mentale. Il padre non è nemmeno considerato, e nel decreto non stiamo parlando di visite con il padre. I bambini sono tenuti nella comunità, lontani dalla famiglia e dalla sofferenza, anche se entrambe le nonne o la zia sono presenti e disponibili.
“Le affermazioni del bambino riguardo i possibili maltrattamenti sono a favore della madre”
Said Paolo Roat Nazionale Responsabile del Comitato Minore del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) organizzazione senza scopo di lucro, che prosegue:
Se le accuse di maltrattamento, con un sacco di lesioni e contusioni registrate nel video, sono corrette, forse la controversa “inadeguatezza dei genitori” dovrebbe essere stata addebitata agli operatori della comunità – non alla madre.
La rimozione dalla madre è una grave violazione dei diritti dei bambini perché è interamente basata su valutazioni psicologiche, senza prove obiettive (prove di laboratorio, raggi x, ecc.) E quindi – per sua natura – soggettiva e discutibile.
Speriamo che il consulente tecnico designato dal tribunale metta fine a questa ingiustizia e ringraziamo il console brasiliano per il suo contributo alla protezione dei suoi connazionali. Facciamo anche un appello al sindaco per intervenire immediatamente come le autorità più alte della città “.
Comitato dei cittadini dei diritti dell’uomo