Due bambini con malaria, poi fortunatamente guariti e dimessi, erano ricoverati nella nostra struttura sanitaria, in un reparto diverso, negli stessi giorni in cui la piccola Sofia si trovava in questo ospedale. Dato che la trasmissione della malaria non avviene per via aerea o per contatto, stiamo indagando l’ipotesi seppur rarissima che i piccoli avessero delle zanzare nei bagagli o nei vestiti, che abbiano punto loro e poi la bambina. A spiegarlo all’Adnkronos Salute Paolo Bordon, il direttore generale dell’Azienda per i servizi sanitari della Provincia di Trento, parlando del caso della bambina di 4 anni morta di malaria a Brescia, dopo essere stata ricoverata dall’ospedale Santa Chiara di Trento e di lì poi trasferita in condizioni disperate agli Opedali Civili. Bordon ricostruisce la storia: “Il 13 agosto la bimba è stata ricoverata a Portogruaro per problemi legati al diabete; è stata poi trasferita il 16 agosto a Trento, all’ospedale Santa Chiara, dove è stata trattata per quel tipo di problema e dimessa il 21 agosto. Dopodiché si è rivolta nuovamente al nostro pronto soccorso il 31 agosto, con febbre alta e sintomi che prima non aveva. Le è stata diagnosticata una faringite: per una bambina che non ha fatto viaggi all’estero, non si poteva immaginare la malaria. E’ stata prescritta una terapia antibiotica e la piccola è tornata a casa”. “La famiglia l’ha riportata da noi in gravissime condizioni sabato 2 settembre e a quel punto si è sospettata una epilessia, ma dopo primi accertamenti come Tac e risonanza, risultati negativi, si è esclusa. A quel punto è stato effettuato un ulteriore emocromo e grazie ad alcuni alert e alla competenza dei tecnici biologici si è cominciato a sospettare la malaria e a indagare su questo fronte. Poi purtroppo è stato riscontrato il parassita Plasmodium falciparum, il più aggressivo, ed è stata fatta la diagnosi e un primo trattamento”. Infine, la bimba è stata trasferita a Brescia, dove è deceduta.