Il Sole continua a essere iperattivo e fra stasera e domani è attesa un’altra tempesta magnetica, dopo le due avvenute una dopo l’altra, ieri e questa notte. La tempesta prevista questa sera però non è causata da eruzioni solari come le precedenti, ma da raffiche velocissime del flusso di particelle emesso dal Sole, cioè il vento solare” ha detto all’ANSA il fisico solare Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), consigliere per il meteo spaziale della direzione scientifica dell’Inaf e dell’università di Trieste Le raffiche soffiano alla velocità di 800 chilometri al secondo e fra questa sera e domani dovrebbero colpire la Terra. Sono scagliate da regioni nella parte più esterna dell’atmosfera del Sole (corona) che sembrano più scure perchè emettono meno radiazioni X e ultraviolette. Queste regioni sono chiamate buchi coronali e le linee del campo magnetico hanno una configurazione tale che accelerano il flusso di particelle emesse dalla nostra stella. Fenomeni come questi, ossia eruzioni solari e tempeste magnetiche più frequenti del solito, ha osservato il fisico, ”fanno parte della normale evoluzione del ciclo di attività solare” che dura in media 11 anni e che equivale al periodo che intercorre tra la fase di minima attività solare e la successiva. L’attuale ciclo è cominciato nel 2008 e la sua fine è attesa per il 2018-2019. L’attuale ciclo – ha rilevato Messerotti – è stato caratterizzato da una modesta attività e adesso osserviamo un picco nella fase finale, ma non è un caso eccezionale. Abbiamo visto altri cicli con una evoluzione simile.