Anche Donald Trump, come aveva fatto il suo predecessore, ha invitato i suoi connazionali a celebrare Cristoforo Colombo proclamando il 9 ottobre del 2017 la giornata dedicata all’esploratore italiano. La commemorazione dello “storico viaggio” del nativo di Genova, che si verifica negli Stati Uniti ogni secondo lunedì del mese di ottobre, fu decisa nel 1934 dal Congresso americano; seguendo la tradizione, il presidente di turno ogni anno proclama “Columbus Day” il giorno in cui cade.
Trump celebra la Spagna di Isabella I e Ferdinando II che “finanziarono” la sua impresa e l’Italia e l’Italia che diede i natali all’esploratore la cui “coraggiosa impresa ha unito due continenti e ha ispirato molti altri spingendoli a perseguire i loro sogni e il loro credo, anche di fronte al dubbio estremo e alle avversità enormi”.
Trump, quindi, celebra Colombo, a differenza del suo predecessore Barack Obama che si è limitato a lodare “il navigatore esperto e uomo di fede”.
Obama, infatti, non dimenticò le conseguenze dure per i nativi nordamericani e sottolineò che insieme all’espansione dell’esplorazione europea, “per molti” i viaggi del genovese “hanno marcato anche un periodo che per sempre ha cambiato il mondo per le persone indigene dell’America del Nord. Malattie mai viste prima, devastazione e violenza furono introdotte nelle loro vite e – mentre facciamo tributo ai modi con cui Colombo ha perseguito i suoi obiettivi ambiziosi – riconosciamo anche le sofferenze inflitte sui nativi americani e ci impegniamo a rafforzare la sovranità tribale”.
Di tutto questo Trump non ha fatto alcun cenno. Il magnate newyorchese del mattone trasformatosi in leader Usa si è limitato a dire che “525 anni fa, Cristoforo Colombo ha completato un viaggio ardito e ambizioso attraverso l’Oceano Atlantico verso le Americhe”. Ma lui era partito verso Ovest per arrivare a Est, in Asia. Come anche sottolineato 24 ore prima da Armando Varricchio – primo ambasciatore a partecipare al ricevimento ospitato alla residenza del sindaco di New York per celebrare il mese dell’Italian Heritage – il viaggio fu un’impresa allora senza precedenti.
Per Trump, quell’evento ha “aiutato a lanciare l’era delle esplorazioni, perché il costante arrivo degli europei nelle Americhe è stato un fatto trasformativo che ha senza dubbio cambiato in modo fondamentale il corso della storia umana e gettato le basi per la scoperta della nostra nazione grandiosa”.
Il presidente Donald Trump quindi ha usato il Columbus Day per riaffermare la “relazione stretta” con il nostro Paese. Il presidente in carica ha lanciato lo stesso identico messaggio del predecessore agli americani: “Commemorate questa giornata con le attività e le cerimonie appropriate”.
Considerata dall’organizzatore – la Columbus Citizen Foundation – come la “celebrazione più grande al mondo della cultura italoamericana, la settantatreesima edizione della parata sarà capitanata da Leonard Riggio, presidente e fondatore della catena di librerie Barnes & Noble. Sarà lui il cerimoniere – incarico ricoperto prima di lui dal personalità come il giudice Antonin Scalia (2005), lo stilista Roberto Cavalli (2003), Piero Ferrari (1999), Sophia Loren (1984) e Frank Sinatra (1979) – ha deciso il tema di quest’anno: “Una celebrazione degli autori italoamericani”, invitati a marciare con lui perché la parata “è un’opportunità fantastica di mostrare il loro talento e ispirare altri a seguire le loro orme”.
L’appuntamento è fissato per le 11.30 (17.30 in Italia) lungo un percorso che andrà dalla quarantaquattresima alla settantaduesima strada. Si stima che oltre un milione di spettatori guarderanno sfilare 130 tra gruppi e bande.