Trump da ore non twitta più ma ha trovato il tempo per licenziare i capi di tre agenzie federali che supervisionano le scorte di armi nucleari, la regolamentazione dell’elettricità e del gas naturale e gli aiuti all’estero. Nel mirino ci sono anche il capo del Pentagono, della Cia e dell’Fbi. Forse non ne avrà il tempo.
L’ultimo post su Twitter: “Non è finita. Ho vinto alla grande”, mentre i maggiori programmi televisivi di informazione decretavano all’unanimità la vittoria di Joe Biden.
Anche di fronte al riconoscimento mondiale di Biden quale 46° Presidente degli Stati Uniti, Trump con i suoi ha tuonato: “Ci stanno rubando le elezioni e io non lo permetterò mai». Niente “concession speech”, il discorso della sconfitta.
Trump imperterrito, nonostante i consigli dei suoi più stretti collaboratori e di sua figlia Ivanka ha organizzato una task force micidiale costituita dai migliori avvocati americani con l’ordine di contestare ogni risultato, dalla Pennsylvania alla Georgia, dal Nevada all’Arizona.
“Fin dall’inizio abbiamo detto che tutte le schede legali devono essere contate e tutte le schede illegali non devono essere contate”, aveva detto Trump al suo elettorato aggiungendo, “porteremo avanti questo processo fino alla Corte Suprema”.
Sam Alitó, uno dei nove giudici, supervisore della regione di cui fa parte la Pennsylvania, aveva illuso i repubblicani obbligando a separare nel conteggio le schede arrivate dopo il 3 novembre.
Per ora, riporta Repubblica, non hanno avuto alcun successo le cause per la mancanza dl “osservatori” del Gop ai seggi in Pennsylvania, né quelle su alcune “macchine” per votare che avrebbero, per un difetto, cambiato i voti repubblicani in voti democratici in Michigan.
Ad alzra i toni anche Rudy Giuliani, avvocato personale dl Trump che ha promesso una prossima “causa nazionale”. Ma Ellen Weintraub della Commissione elettorale federale replica: “Non c’è alcuna prova che ci siano stati brogli” o “voti illegali”.
Anche tra i fedelissimi di Trump ormai vi è rassegnazione, come ha dimostrato il senatore dello Utah che è stato il primo a congratularsi con Biden per la vittoria: “Ann ed io inviamo le nostre congratulazioni al presidente eletto Joe Biden e alla vice presidente eletta Kamala Harris. Li conosciamo entrambi come persone di buona volontà e carattere ammirevole. Preghiamo Dio che li benedica”.
Nel frattempo in Pennsylvania montano le proteste a tratti violente da parte dei sostenitori di Donald Trump.
The Donald non ha accettato la sconfitta e non si è congratulato come di consueto avviene con il neo eletto Presidente negandogli la visita di cortesia presso la Casa Bianca.