Fa sicuramente notizia leggere la notizia che “Mohammed VI, re del Marocco, ha licenziato per scarsa produttività tre ministri e diversi funzionari dopo la relazione presentata dal primo presidente della Corte dei Conti sui risultati del programma di sviluppo dello Stato”.
“Conformemente alle disposizioni dell’articolo 47 della Costituzione, in particolare al paragrafo 3, e previa consultazione del capo del governo, sono stati licenziati Mohamed Hassad, Ministro dell’istruzione nazionale, Formazione professionale, istruzione superiore e ricerca scientifica, Mohamed Nabil benabdellah, Ministro della pianificazione nazionale, urbanistica, edilizia abitativa e politica urbana, El Francesco Louardi, Ministro della sanità” sottolinea una nota che fa riferimento anche al licenziamento del direttore generale del ministero dell’Istruzione e di quello dell’ufficio nazionale dell’elettricità e dell’acqua potabile.
Mohammed VI ha dunque chiesto al primo ministro, Saadeddine Othmani, di presentare le proposte per la nomina ed individuare i nuovi ministri in sostituzione di quelli appena licenziati.
Non è un atteggiamento isolato, qualche tempo fa, in piena notte e sempre senza alcun tipo di scorta, Mohammed VI si recò in anonimato presso un importante ospedale della città di Marrakech, passando dal Pronto Soccorso. In quell’occasione vide molte cose che non furono di suo gradimento e nel giro di pochi giorni dal fatto, diversi dirigenti vennero licenziati in tronco, per mancanza ai loro doveri di responsabilità.
Dalla sua ascesa al potere Mohammed VI, con il suo atteggiamento verso il protocollo previsto, la sua attenzione verso i dirigenti delle amministrazioni pubbliche sta mitigando la figura del monarca carpendo la simpatia del suo popolo.