Prosegue il viaggio del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in India, dove dopo 70 anni di relazioni, si vuole rivitalizzare il partenariato dopo la ruggine dei recenti anni, in seguito alla vicenda dei marò e alla commessa degli elicotteri Agusta-Westland, terminata per l’inchiesta che ha investito i vertici di Leonardo-Finmeccanica dell’epoca.
A sugellare i buoni propositi sei sono stati i documenti firmati dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dal primo ministro indiano Modi al termine del loro incontro. Gli atti segnano i 70 anni di collaborazione tra i due paesi. L’anniversario sarà a marzo e oggi i due primi ministri hanno scoperto il logo che verrà usato per le celebrazioni. Il primo documento riguarda la firma di un accordo sulla sicurezza tra le Ferrovie dello Stato e quelle indiane. Il secondo protocollo riguarda i 70 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e India. Il terzo è sulla cooperazione energetica, il quarto sulla collaborazione culturale, il quinto sulla collaborazione tra la Farnesina e l’istituto del servizio esteri del ministero degli esteri indiani e l”ultimo sugli investimenti Ice e Investindia.
L’idea di questo viaggio ha detto Gentiloni è di usare questi 70 anni come un motore simbolico di rafforzamento dei nostri rapporti. Italia e India sono due Paesi diversi per dimensioni e numero di abitanti, ma direi simili come grande richiamo culturale che hanno nel mondo. Due grandi civiltà e anche due marchi molto importanti. Il fatto che tra i nostri due governi si creino le basi per rafforzare questi rapporti, credo sia una grande opportunità per imprese, mondo della cultura, della cooperazione scientifica e per i cittadini. Gentiloni ha messo in evidenza che in India è in corso “una stagione di riforme incisive, che rendono sempre più possibili e necessari investimenti e collaborazioni economiche internazionali. A tal proposito, ha precisato, “Modi ci ha indicato alcuni filoni fondamentali: dalle infrastrutture ferroviarie ai grandi cantieri navali alla sfida delle energie rinnovabili. Per le nostre imprese si tratta di cogliere più e meglio quanto fatto finora. Siamo infatti il terzo Paese dell’Eurozona come scambi con l’India, ma possiamo fare di più. Gentiloni, in una dichiarazione congiunta con Modi, ha sottolineato “l’impegno dell’Italia sull’iniziativa ‘Make-in-India’ attraverso le attività delle 628 aziende italiane che hanno investito oltre 2,4 miliardi di dollari e offrono lavoro a oltre 23 mila persone in India. I due leader hanno annunciato anche “l’organizzazione di un forum indo-italiano di alto livello sul design, con particolare riguardo al design industriale, al design automatico, all’architettura, al design degli interni e alla moda. Impegno comune per il clima”. Infine, hanno confermato il loro “forte impegno per la piena attuazione dell’accordo di Parigi, adottato in virtù della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.