Hamas ha consegnato oggi i valichi di frontiera di Rafah con l’Egitto e di Erez e Kerem Shalom con Israele all’Autorità nazionale palestinese (Anp), come previsto dagli accordi di riconciliazione nazionale firmati al Cairo. Al passaggio delle consegne erano presenti funzionari egiziani garanti dell’accordo. Per Rafah fra due settimane riprenderà il transito di persone e merci sotto la sorveglianza – come annunciato al Cairo – della guardia presidenziale di Abu Mazen e possibilmente del contingente europeo di osservatori Eubam.
Hamas e Al-Fatah hanno raggiunto l’accordo di riconciliazione al termine della prima sessione di dialogo tra le due parti, che si è tenuta al Cairo ad ottobre scorso, alla presenza del capo dell’intelligence egiziana, Khaled Fawzy.
Nella mattinata del 12 ottobre 2017, il leader dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha annunciato ufficialmente che le due parti avevano raggiunto un accordo sulla riconciliazione della Palestina. I dettagli del patto sono stati rivelati più tardi, durante la conferenza stampa che si è tenuta nel pomeriggio dello stesso giorno.
Secondo quanto si legge in un comunicato di Hamas, “i due movimenti hanno raggiunto un accordo secondo il quale il Governo di unità nazionale si assumerà tutti i compiti e le responsabilità in merito alla gestione degli affari della Striscia di Gaza a partire dal 1 dicembre 2017”.
Da parte sua, il Presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha descritto il patto come “l’accordo definitivo”, che porrà fine alle divisioni palestinesi.
Nel comunicato finale dei due movimenti, emanato al termine della conferenza stampa, si legge che le due parti hanno concordato di “facilitare le misure per consentire al Governo di accordo nazionale di sorvegliare il proprio territorio palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania a partire dal 1 dicembre 2017, di lavorare per porre fine a tutte le divisioni e di assumersi tutti i propri compiti e le proprie responsabilità nella Striscia di Gaza”.
Inoltre, l’Egitto ha chiesto alle varie fazioni palestinesi di riunirsi nuovamente al Cairo il 21 novembre 2017 per firmare l’accordo del 4 maggio 2011, per porre fine alle divisioni. Si tratta di un accordo di riconciliazione, firmato da Hamas e Al-Fatah, che mirava a formare un governo ad interim che governasse nella Striscia di Gaza, in attesa delle successive elezioni. L’accordo non era mai entrato in vigore. L’accordo raggiunto il 12 ottobre 2017 non è altro che l’implementazione del precedente patto del 2011.
Il giorno precedente, mercoledì 11 ottobre 2017, l’ambasciatore palestinese in Egitto e delegato permanente presso la Lega Araba, Jamal Al-Shobaki, aveva dichiarato che il presidente della Palestina, Mahmoud Abbas, il quale non era presente all’incontro tra Hamas e Al-Fatah, aveva suggerito alla delegazione del proprio movimento di compiere tutti gli sforzi possibili per realizzare la riconciliazione nazionale e porre fine alle divisioni interne. Secondo quanto riferito da Al-Shobaki, inoltre, Abbas avrebbe definito la sessione di dialogo come “un’occasione storica per realizzare la riconciliazione nazionale, un’occasione che deve essere colta e non sprecata”.
Da parte sua, anche il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, ha descritto l’incontro come positivo e ha riferito che, durante la prima sessione di dialogo tra le due parti, sono stati trattati numerosi temi importanti, tra cui la riconciliazione palestinese e la crisi di Gaza.