L’Ambasciata USA in Somalia ha invitato tutti i membri non strettamente indispensabili dello staff a lasciare Mogadiscio, affermando di aver ricevuto “specifiche minacce” rivolte ai suoi dipendenti.
Un comunicato del Dipartimento di Stato ha annunciato che “a causa di informazioni riguardo una specifica minaccia contro il personale statunitense all’aeroporto internazionale di Mogadiscio, la missione statunitense in Somalia ha ordinato ai dipendenti non essenziali con cittadinanza statunitense di lasciare Mogadiscio, fino a nuovo ordine”.
La vicenda avviene all’indomani dei primi raid, sul territorio somalo, condotti dagli Usa contro i militanti dello Stato islamico, che avrebbero provocato, sabato 4 novembre, la morte di numerosi terroristi.
Nonostante l’ISIS continui a reclutare nuovi membri sul territorio, rimane comunque un avversario di modeste dimensioni se paragonato al gruppo di Al-Shabaab, che tuttora domina l’area.Al-Shabaab mira a cacciare i corpi di pace armati internazionali, rovesciare il governo somalo (spalleggiato dalle forze occidentali) e imporre la sua versione integralista della religione islamica nel territorio del Corno d’Africa.
Gli USA si sono impegnati in combattimenti i contro i militanti di Al-Shabaab. Oltre 350 persone sono state uccise nel doppio bombardamento avvenuto a Mogadiscio nel mese di ottobre per opera di tale gruppo.
Ad oggi, i due attacchi aerei di sabato 4 novembre sono per dimensioni la maggiore manovra messa in atto dagli USA contro l’ISIS nella regione somala.
Washington ha avvisato che la situazione in Somalia è “estremamente instabile” e la minaccia contro i cittadini americani resta “critica”.
Al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli.