Nell’apprezzare l’intensificarsi delle posizioni volte a sostenere una urgente modifica delle regole europee contenute nelle linee guida dell’EBA in materia di nuove definizione di “default”, il Direttore Generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, ha sottolineato che “Sin dal settembre del 2015, momento in cui sono state avviate da parte dell’EBA le attività dirette alla definizione delle nuove regole in materia di default, l’ABI ha evidenziato con forza nelle risposte alle consultazioni pubbliche l’eccessiva rigidità delle soglie indicate dall’EBA e le potenziali ricadute negative e i rischi connessi alle nuove regole. L’attenzione al tema, dal 2016 in poi, è sempre stata massima e alla attività volta a ottenere modifiche delle regole ha fatto seguito da parte dell’ABI anche una sistematica azione di concerto con le associazioni delle imprese e dei consumatori ai fini di una adeguata e tempestiva diffusione dell’informazione presso i clienti. Tale attività si è concretizzata, tra le altre cose, nella realizzazione di Guide esplicative come la Guida, rivolta alle imprese, su – Le nuove regole europee in materia di default – predisposta in collaborazione da ABI e le principali Associazioni di rappresentanza delle imprese, oppure la – Guida tecnica alle nuove regole europee in materia di definizione di default per le persone fisiche – e altri strumenti come l’infografica – PRESTITI PIU’ATTENZIONE A SCADENZE E RIMBORSI -, realizzate con le Associazioni dei consumatori. Documenti pubblicati già a luglio del 2019 e disponibili sul sito web dell’ABI.”
Le nuove regole dell’EBA
A partire dal 1° gennaio 2021, gli istituti di credito italiani dovranno applicare le nuove regole sui conti correnti in rosso fissate dall’Eba – European banking authority. In particolare, l’Associazione bancaria europea ha deciso il blocco del Rid e la segnalazione del cliente alla centrale dei rischi in caso di tre mancati pagamenti mensili da almeno 100 euro su un conto in rosso.
Il rosso del conto corrente è una forma particolare di finanziamento che la banca concede al proprio cliente per poter effettuare qualsiasi tipo di pagamento, assegni, bonifici, prelievi, anche in caso di mancanza di fondi sul conto.
Cosa si rischia con il contro corrente in rosso? Secondo le nuove regole Eba, da gennaio 2021 il correntista che per più di 90 giorni non ha fondi sufficienti per pagare l’esigua somma di 100 euro vedrà bloccarsi il Rid – Rapporto interbancario diretto, ossia quel servizio con cui il cliente autorizza automaticamente la propria banca ad accettare sul proprio conto corrente gli addebiti provenienti da un particolare creditore, come la domiciliazione bancaria delle utenze domestiche. Il Rid serve soprattutto per effettuare pagamenti periodici come bollette, rate di mutui o finanziamenti, affitti, stipendi, contributi previdenziali, e molto altro.
Non solo verrà bloccato il Rid, la banca sarà obbligata a segnalare il cliente alla centrale dei rischi con la conseguente iscrizione del correntista nella lista nera dei cattivi pagatori, evento che renderà molto più complicata qualsiasi richiesta di finanziamento da parte del soggetto.