Austero, serio e determinato, così è apparso Mario Draghi dopo aver sciolto la riserva con il Presidente Mattarella. Dopo un’ora di colloquio con il Capo dello Stato ha letto la sua squadra: 23 ministri, 15 uomini e 8 donne mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Roberto Garofalo.
Otto i sono i super tecnici a cui sono stati affidati ministeri di peso per l’auspicato rilancio del Paese. Vittorio Colao andrà alla Transizione Digitale e Roberto Cingolani alla Transizione Ecologica.
Sul versante politico si è cercato il bilanciamento delle forze: 4 per il M5S, 3 per il Pd, 3 per Forza Italia, 3 per la Lega, 1 a Italia Viva e Leu. Riconfermati Roberto Speranza alla Salute, Luciana Lamorgese all’Interno, Luigi Di Maio agli Esteri e Lorenzo Guerini alla Difesa.
Oggi alle 12.00 il giuramento nella Sala delle Feste del Quirinale e poi la cerimonia del passaggio della campanella a Palazzo Chigi con il premier uscente. Mercoledì il voto di fiducia al Senato, giovedì alla Camera.
Le reazioni a caldo
Tra i più soddisfatti vi è Matteo Salvini: “Imprese, turismo, disabili. Lega da subito al lavoro pancia a terra per aiutare e rilanciare il cuore dell’Italia”.
Nicola Zingaretti: “Buon lavoro al nuovo governo Draghi che sosterremo con lealtà e convinzione“.
Vito Crimi: “Buon lavoro al presidente Mario Draghi che dovrà guidare il Paese in questa difficile fase storica. Il Movimento 5 Stelle garantirà íl suo sostegno all’esecutivo con lealtà e correttezza”.
Alessandro Di Battista: “Ne valeva la pena?” Mentre le chat dei parlamentari grillini sono roventi: “Abbiamo un peso minore di altri partiti”. In trenta sarebbero i parlamentari pronti a non votare la fiducia al governo Draghi.
Federico Fornaro (Leu) esulta per la riconferma del lucano Roberto Speranza.
Giorgia Meloni: “Le grandi aspettative degli italiani si infrangono nella fotografia di un esecutivo di compromesso che rispolvera il governo Conte ter”.
Speriamo che la nuova compagine di governo, molto variegata, riesca a porre fine alle continue liti tra i partiti, specialmente a mezzo social. Le premesse, tuttavia, non depongono a favore della ricercata serenità e serietà Istituzionale.