La Polizia di Stato ha eseguito, questa notte nella provincia di Foggia e in Lombardia, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone, per 14 delle quali è stata disposta la detenzione carceraria e per una quella domiciliare, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, di detenzione ai fini della cessione di sostanza stupefacente, nonché di illecita detenzione di armi da fuoco.
L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo di Bari, costituisce un filone investigativo originato dal procedimento madre, denominato “Ultimo Avamposto”, con cui, il 20 aprile 2019, la Squadra Mobile di Foggia e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, eseguirono una precedente ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 soggetti che avevano costituito una vera e propria joint venture dedita al traffico di sostanze stupefacenti, composta da pregiudicati foggiani, viestani e manfredoniani, che riforniva di cocaina un vasto mercato esteso dal Gargano sino al pescarese.
Già nella precedente inchiesta, era emersa la figura di un cittadino marocchino, regolarmente soggiornante in Italia e dimorante in provincia di Foggia, il quale, unitamente a due soggetti cerignolani, era impegnato a fornire, all’ingrosso, sostanza stupefacente a gruppi criminali del territorio manfredoniano che a loro volta la spacciavano al minuto.
Dall’approfondimento di tali rapporti si è andata disvelando una vera e propria rete criminale con ramificazioni non solo nella provincia di Foggia, ma anche nella città di Milano, nel napoletano ed all’estero, in particolare in Marocco e Spagna.
Da quanto accertato, infatti, il cittadino marocchino ordinava grossi quantitativi di hashish direttamente in Marocco, ove verosimilmente la sostanza veniva prodotta. La droga veniva dapprima trasportata in Spagna, per poi giungere a Milano, ove veniva stoccata presso un altro membro dell’associazione, anch’esso di nazionalità marocchina e regolarmente soggiornante in Italia.
Nel corso dell’indagine sono stati documentati i viaggi che alcuni membri dell’associazione effettuavano a Milano per testare la sostanza stupefacente importata illegalmente dall’estero. Una volta che il carico di droga risultava di gradimento, veniva spedito in provincia di Foggia ove la sostanza stupefacente veniva rivenduta, in consistenti quantitativi, ad esponenti criminali che poi provvedevano a rifornire, al minuto, le varie piazze di spaccio.
L’Autorità Giudiziaria procedente ha ritenuto di riconoscere in capo all’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti anche la circostanza aggravante della transnazionalità che punisce più gravemente le condotte criminali che si realizzano in più di uno Stato.
L’indagine ha portato a registrare cessioni per un totale di circa 640 chilogrammi di sostanza stupefacente di tipo hashish del valore di circa 4 milioni di euro. Proprio a carico del cittadino marocchino dimorante nel foggiano, vero e proprio promotore dell’organizzazione, è stato eseguito un sequestro di 105 chilogrammi di hashish con contestuale arresto in flagranza di reato. Nel corso dell’attività, inoltre, sono stati sequestrati anche 1,7 chilogrammi di marijuana.
L’attività di indagine ha permesso di accertare anche una trattativa per l’acquisto, sul mercato clandestino napoletano, di due pistole di tipo revolver. I poliziotti della Squadra Mobile di Foggia, riuscirono a intercettare i venditori prima che potessero effettuare la consegna. Nell’occasione, infatti, furono arrestati due coniugi napoletani, trovati in possesso delle armi, mentre le stavano trasportando a bordo di un’autovettura nella quale viaggiavano insieme ai propri tre figli, all’epoca tutti minorenni.
All’operazione, hanno partecipato 200 poliziotti appartenenti alle Squadre Mobili di Milano, Como e Monza Brianza, al Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Settentrionale”, al IX Reparto Volo di Bari, nonché le unità cinofile della Questura di Bari.