Secondo quanto riportato dall’agenzia nova, il presidente russo Vladimir Putin ha promulgato oggi gli emendamenti alla legge sull’iscrizione dei media esteri nel registro degli agenti stranieri. Lo riferisce la stampa di Mosca, secondo cui la firma di Putin era il passo richiesto dopo che in settimana il Consiglio della Federazione russo (camera alta del parlamento russo) aveva approvato tali emendamenti. Lo scorso 16 novembre, all’indomani del voto favorevole e unanime con il quale la Duma di Stato (camera bassa del parlamento) aveva approvato la legge, il ministero della Giustizia della Russia ha confermato le informazioni in precedenza diffuse, secondo le quali sarebbero state già inviate notifiche ai possibili destinatari delle nuove misure. Nove media esteri sono stati informati della possibilità di inserimento nella lista degli “agenti stranieri”. Il ministero della Giustizia, individuato dalla legge come organo preposto ad esprimersi sullo status di “agente straniero”, tra il 15 ed il 16 novembre ha indirizzato a “Voice of America”, “Kavkaz.Realii”, “Krym.Realii”, “Sibir.Realii”, “IdeL.Realii”, “Radio free Europe”, “Azatliq Radiosi”, “Factograph”, lettere sul possibile loro riconoscimento come agenti stranieri. Il ministero della Giustizia russo ha ricordato ai media che in un prossimo futuro potrebbero entrare in vigore le nuove norme adottate.
Secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal senatore Aleksej Pushkov, presidente della Commissione per la politica dell’informazione, le misure sarebbero prevalentemente orientate contro i media statunitensi e non ci sarebbero i prerequisiti per espandere la lista ad altre fonti. Secondo il senatore russo, “nella guerra di informazioni con gli Stati Uniti, i combattenti più attivi saranno anche obiettivo più naturale di una possibile applicazione di questa legge”. La risposta speculare di Mosca alle azioni degli Stati Uniti contro “Russia Today” e “Sputnik” non implica di necessità la sua simmetria, ha commentato Pushkov. “Se due dei nostri mezzi di comunicazione sono finiti sotto la legge sugli agenti stranieri, non è necessario che si debba scegliere due media statunitensi. Possiamo raccogliere molto di più se pensiamo che per i nostri motivi interni questo abbia qualche fondamento”, ha dichiarato il senatore.
Il concetto della “guerra d’informazione” asimmetrica è stato ripreso dal ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, nel corso della conferenza congiunta con l’omologo messicano, Luis Videgaray Caso, che si è svolta lo scorso 17 novembre. Invitato a commentare le recenti informazioni sulla presunta ingerenza russa nelle elezioni messicane, il ministro russo ha apertamente dichiarato che gli Stati Uniti stanno conducendo una guerra di informazione, che investe direttamente i media russi. “Sappiamo dov’è la fonte di tutte queste accuse. Sono gli Stati Uniti, che approvano misure inaccettabili contro i media, soprattutto contro ‘Rt'”, ha dichiarato Lavrov, aggiungendo. “Naturalmente, dobbiamo rispondere, ma lo faremo in modo giudizioso ed esclusivo e speculare, come ha affermato il presidente russo Vladimir Putin”.
Gli emendamenti alle normative sugli agenti stranieri sono stati introdotti come “misure speculari” in risposta alle pressioni imposte sui network operanti negli Stati Uniti. Il vicepresidente della Duma di Stato, Piotr Tolstoj, ha assicurato che la legge non si applicherà ai media russi e ha definito l’adozione delle nuove norme come “una misura forzata”, ricordando che gli emendamenti alla legge sul blocco extragiudiziale dei siti di organizzazioni indesiderabili sono stati apportati dopo che le autorità statunitensi hanno chiesto alla sussidiaria locale dell’emittente russa “Rt” di registrarsi come agente straniero.