Due diplomatici russi di stanza in Bulgaria sono stati dichiarati “persone non gradite” dal governo bulgaro perché presumibilmente implicati in una vicenda che ha portato all’arresto di almeno sei cittadini bulgari, accusati di aver compiuto atti di spionaggio per conto di Mosca.

Secondo quanto riportato da intelNews, i sei arrestati sono stati fermati dal controspionaggio bulgaro giovedì 18 marzo, accusati di spionaggio per conto della direzione principale dello stato maggiore delle forze armate russe, comunemente nota come GRU , principale agenzia di intelligence militare della Russia. Secondo quanto riferito, le sei presunte spie hanno fornito a Mosca segreti sugli affari militari bulgari, nonché informazioni sull’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico e sull’Unione europea. La Bulgaria, ex alleata dell’Unione Sovietica, è entrata a far parte della NATO nel 2004 e dell’UE nel 2007.

La decisione di espellere i diplomatici sarebbe stata presa subito dopo che il ministero ha ricevuto la conferma ufficiale dall’ufficio del procuratore dello stato che vedeva i due russi implicati nelle attività di spionaggio del presunto gruppo di spie. All’ambasciata russa sono state concesse 72 ore per organizzare la partenza dei due diplomatici dalla Bulgaria.

L’ambasciata russa a Sofia ha fatto sapere che il Cremlino potrebbe, nei prossimi giorni, porre in essere delle rappresaglie contro il governo bulgaro, espellendo almeno due diplomatici bulgari da Mosca o San Pietroburgo.

In una dichiarazione pubblicata sul proprio sito web, l’ambasciata russa, riservandosi il diritto di ritorsioni, ha fatto notare che questa si tratta di un’altra iniziativa mossa dalle autorità bulgare che non contribuirà all’instaurazione di un dialogo costruttivo tra i due paesi (Russia-Bulgaria)”.

Bulgaria. Espulsi diplomatici russi accusati di spionaggio