“Abbiamo grande fiducia nella diplomazia italiana e nel nuovo Governo unificato della Libia, guidato dal Primo Ministro Abdel Hamid al Dabaiba. La visita del presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, che ha scelto la Libia per la sua prima missione all’estero dal suo insediamento, conferma l’importanza strategica e i profondi legami di amicizia che legano i nostri due Paesi. La nostra presenza in questi anni, malgrado le circostanze che i libici hanno attraversato non si è mai interrotta ed oggi possiamo dire che sono state speranze ben riposte”. Ha dichiarato Sandro Fratini, Presidente di ILBDA Italian Libyan Business Development Association, che aggiunge: “Siamo stati i primi nel 2017 ad avere un ufficio di rappresentanza a Tripoli, di pari passo con la riapertura della nostra Ambasciata nel gennaio del 2017. Siamo pronti a sostenere le Istituzioni e i privati che intendono avere un ruolo positivo nella ricostruzione”.
Secondo Fratini, già vice Presidente della Camera di Commercio Tuniso Italiana, le aziende italiane possono e devono avere un ruolo centrale nell’accompagnare i libici verso la costruzione di uno Stato moderno ed avanzato. “Ovviamente – spiega il presidente di ILBDA- il cessate il fuoco resta fondamentale per qualsiasi attività che ci accingiamo ad intraprendere, ma ci sono segnali positivi che dobbiamo cogliere a vantaggio della nostra imprenditorialità e impresa”. In Libia, si sta aprendo un ventaglio di opportunità per tantissimi giovani. Non solo nel settore petrolifero ed energetico, ma anche per chi opera nei settori dell’edilizia, commercio, comunicazione, tecnologia, aviazione, scienza, farmaceutica, fino alla ristorazione. “I libici ci chiedono materiali e prodotti italiani, ma hanno anche bisogno di ingegneri ed architetti per completare i progetti architettonici ed infrastrutturali in stallo da anni”. Ha sottolineato Fratini.
Ci sono progetti importanti che stanno prendendo vita. Il presidente di ILBDA conferma che la visita del Presidente Draghi e del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, assume un valore essenziale per la difesa e la promozione degli interessi italiani in quel Paese che, finalmente, sta avendo un più ampio respiro di pace, scegliendo la strada della riconciliazione nazionale. “Il Premier Dabaiba darà vita ad una nuova stagione di cooperazione e scambio con l’Italia, non solo in materia di controllo dei flussi migratori come in passato – ha aggiunto fiducioso, auspicando – che le autorità libiche si adoperino per il pagamento dei debiti pregressi alle aziende italiane, facilitando il ritorno di quelle piccole e medie imprese, costrette ad abbandonare il Paese nordafricano per via del conflitto”.
Il presidente di ILBDA, Sandro Fratini, ha espresso grande riconoscimento per il lavoro della nostra diplomazia, rimasta accanto ai libici anche nei momenti più bui degli ultimi anni. “Mentre Francia, Grecia e Malta riaprono le loro sedi diplomatiche oggi, la nostra Ambasciata ha continuato a lavorare in silenzio, fornendo servizi alla comunità. Ieri l’ENAV, guidata dall’Amministratore delegato Paolo Simioni, ha incontrato a Tripoli il ministro dei Trasporti libico Mohamed Al-Shahubi e il capo dell’Autorità per l’aviazione civile libica, Mustafa Benammar, per programmare le principali attività e sostenere la creazione di collegamenti diretti con l’Italia e l’Europa. Auspichiamo che il ritorno delle Ambasciate in Libia faciliti il movimento dei libici in Europa, mettendo fine al prolungato isolamento”.
Fratini, accogliendo positivamente l’annuncio della riapertura dell’Istituto Italiano di Cultura, è convinto che Libia e Italia possano vivere insieme un futuro radioso. “La Libia si trova ad una ora di volo da Roma, offriamo tutto il nostro sostegno agli enti pubblici e privati nel realizzare gemellaggi e partnership tra i nostri due Paesi”. Ha aggiunto, ricordando che lunedì l’Ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi ha incontrato il nuovo Ministro della Salute: “L’idea di realizzare iniziative di gemellaggio tra i grandi ospedali italiani e quelli libici rappresenta una grande opportunità che deve essere estesa anche al settore dell’Università e della Ricerca”.