Quasi una class action contro Apple. Sono state depositate 8 denunce in diverse corti federali statunitensi tra California, New York e Illinois, accusano Apple di aver frodato gli utenti iPhone rallentando i device senza avvisarli, in modo da compensare le scarse performance della batteria. Una mossa che avrebbe spinto gli stessi consumatori, convinti che il problema fosse del processore, ad acquistare nuovi smartphone. La società ha riconosciuto per la prima volta nel dettaglio la scorsa settimana che gli update ai sistemi operativi fatti uscire a partire dallo “scorso anno” per iPhone 6, iPhone 6s, iPhone SE e iPhone 7 includevano una funzionalità mirata a ridurre la fornitura di potenza da batterie fredde, vecchie o a corto di carica. In mancanza di questo correttivo, ha spiegato la casa della mela, gli smartphone si sarebbero spenti improvvisamente.Secondo un documento presentato a San Francisco, però, “l’incapacità delle batterie di gestire la domanda creata dal processore” in assenza dell’aggiustamento a livello di software sarebbe un difetto. “Piuttosto che curare il difetto della batteria fornendo una batteria di rimpiazzo gratuita per tutti gli iPhone colpiti dal problema, Apple ha crecato di mascherare il difetto”, si legge nella stessa rimostranza. Alcune delle cause, in sostanza, si basano sul fatto che se gli utenti potrebbero aver incolpato per i crash delle app e per i rallentamenti i vecchi processori, decidendo quindi di comprare un nuovo telefono, mentre il problema avrebbe potuto essere causato dalla batteria, sostituibile a una frazione del costo.