Lo Stato Islamico del Sahel”, la regione africana subsahariana, ha annunciato che “unira’ le forze” per combattere contro le truppe dei Paesi che formano l’unione denominata G5-Sahel (Mali, Niger – dove e’ stato disposto l’invio di un contingente italiano di massimo 470 soldati – Mauritania, Ciad e Burkina Faso) e quelle occidentali (Francia, Germania e anche Italia) impegnate nella regione. A capo della formazione l’ex quaedista Adnan Abou Walid Sahraoui, che ieri ha rivendicato l’attacco di giovedi’ contro le truppe francesi schierate in Mali in cui sono rimasti feriti 3 soldati di Parigi. Gruppo che si e’ anche attribuito la paternita’ del misterioso attacco al commando delle forze speciali Usa del 4 ottobre scorso a Tongo Tongo, un villaggio in Niger vicino al confine con il Mali, in cui morirono 4 militari americani. Il gruppo sostiene di essere attivo “nella zona dove si congiungono le frontiere di Mali, Burkina Faso e Niger” e dove si concentrano le forze dell’organizzazione regionale G5 Sahel, di cui fanno parte anche Mauritania e Ciad La minaccia di questa formazione giunge a 48 ore dalla riunione lunedi’ Parigi dei ministri della Difesa dei Paesi del G5 Sahel piu’ gli Stati che sostengono finanziariamente i loro sforzi anti jihadisti.