Airbus ha comunicato oggi che è stata condannata a pagare 104 milioni di euro di penale per una vendita di missili a Taiwan nel 1992. E’ l’ultimo atto della società francese per risolvere una vicenda che si trascina da anni e che riguarda la vendita di armi più grande di sempre.
Lo scandalo riguardante le vendite di armi francesi all’isola nei primi anni ’90 era uno di una serie di casi che sostenevano le accuse di corruzione diffusa negli ultimi anni di presidenza di Francois Mitterrand.
Airbus ha riferito, in una nota, che la sua filiale Matra Defense, interessata al contratto, stava rivedendo il premio prima di valutare i prossimi passi da compiere.
La sanzione arbitrale arriva tre mesi dopo che Dassault Aviation (AVMD.PA), fornitore di radar Thales (TCFP.PA) e produttore di motori Safran (SAF.PA) ha dichiarato di essere stata multata per un totale di 227 milioni di euro (276,80 milioni di dollari) a Taiwan per risolvere la disputa di 25 anni sull’uso scorretto delle commissioni di vigilanza durante la vendita di 60 caccia Mirage.
“Questa era una disputa commerciale e non un’accusa di corruzione”, ha detto un portavoce di Airbus.
In un caso diverso, Airbus ha dichiarato che era in trattativa con i pubblici ministeri di Monaco che potrebbero chiudere le loro indagini sulla presunta corruzione nella vendita di caccia Eurofighter all’Austria nel 2003.
Quell’indagine è uno dei numerosi casi di corruzione che ancora affliggono la più grande compagnia aerospaziale europea. Airbus, tuttavia, non ha menzionato un’indagine parallela austriaca sullo stesso accordo e riguardante armi.
La compagnia, incluso il CEO Tom Enders, sono stati indagati a Vienna per accordi industriali che sono stati integrati nella vendita dell’Eurofighter che, di contro, hanno negato qualsiasi illecito. Airbus sta anche affrontando le indagini del Regno Unito e della Francia sull’uso degli intermediari nelle vendite di aerei di linea commerciali.