Il primo ministro iracheno, Haidar al Abadi, e quello del Kurdistan, Nichervan Barzani hanno avuto qualche dissenso sulla questione del petrolio al forum internazionale di Davos. Tra le questioni al centro della discussione vi è appunto la consegna di tutto il petrolio prodotto in Kurdistan alle autorità centrali in cambio dell’assegnazione ad Erbil del 17% del budget federale, in base ad un accordo raggiunto nel 2014 ma praticamente mai entrato in vigore.
Il capo del governo centrale infatti aveva affermato ieri che i curdi avevano accettato di consegnare il petrolio prodotto sul proprio territorio alle autorità centrali. Ma Barzani, senza fornire chiarimenti, lo ha smentito oggi. Abadi aveva affermato che le autorita’ curde avevano accettato di cedere i diritti per la commercializzazione del proprio greggio, 250.000 barili al giorno, alla compagnia federale Somo, nell’ambito delle trattative in corso da alcuni giorni e proseguite proprio nella localita’ svizzera.
“Sono affermazioni molto distanti dalla realta’”, ha risposto oggi Barzani in un’intervista alla televisione curda irachena Rudaw. Barzani ha aggiunto che nell’ultimo incontro con Abadi a Davos “si è deciso di incontrarsi nuovamente la prossima settimana e discutere in particolare sul petrolio”. Tuttavia, ha aggiunto il premier curdo, “i problemi esistenti sono importanti e gravosi e non possiamo pretendere che vengano risolti tutti insieme”. Il governo centrale di Baghdad e quello curdo di Erbil devono risolvere una serie di contenziosi, aggravatisi con le tensioni seguite ad un referendum sull’indipendenza del settembre scorso.