“Tutto procede secondo i piani”. Potrebbe essere questa la frase più adatta a riassumere in breve quanto avvenuto finora agli Australian Open. Dopo Marin Cilic che si è liberato in semifinale del britannico Kyle Edmund, anche Sua Maestà, Roger Federer raggiunge la finale del primo Slam del 2018.
Il 36enne svizzero raggiunge così, per la settima volta, la finale degli Australian Open dove si troverà di fronte, da campione in carica, il croato Cilic, attuale numero 6 del mondo, facilitato nei quarti dall’infortunio occorso al leader mondiale Rafa Nadal.
Domenica, a Melbourne, si rivivrà una sorta di remake dell’ultima finale giocata sette mesi fa sull’erba di Wimbledon.
Marcia inarrestabile quella di Roger Federer, che arriva a questa finale, la 30^ complessiva in uno Slam, senza perdere un solo set.
Contro una delle più liete sorprese del torneo, il 21enne sudcoreano Hyeon Chung , numero 58 del ranking ATP e primo tennista del suo paese a raggiungere un risultato simile, il match dura poco più di un’ora e termina con il ritiro, sul punteggio di 6-1, 5-2 per Federer, del giovane asiatico, a causa di fastidiosissime vesciche formatesi sotto la pianta del piede.
Il tennista svizzero dunque, domenica avrà la possibilità di vincere il suo 6° titolo al Melbourne Park, il 20° titolo in uno Slam
Sarà il decimo confronto diretto tra i due: Federer è in vantaggio per 8 a 1, con unica affermazione del croato nella semifinale degli US Open 2014, unico Slam vinto finora da Cilic.
Ai microfoni dei cronisti, Roger Federer ha commentato così l’incontro di oggi: “Credo che il primo set sia stato quasi normale per lui come condizioni fisiche, poi in seguito ho visto che era sofferente per le vesciche e faticava negli spostamenti. So bene che sono molto dolorose. Auguro il meglio a Chung, che sicuramente troveremo a breve tra i top ten” poi parlando del prossimo avversario ha riferito: “E’ un giocatore molto potente, ci siamo affrontati già alcune volte anche negli Slam. E l’ho ritrovato anche in vacanza, alle Maldive, e ci siamo pure un po’ allenati insieme… Lo abbiamo visto contro Nadal nei quarti e anche ieri in semifinale con Edmund. Se Marin è arrivato in fondo a un torneo duro come questo significa che sta molto bene e ha grande fiducia in se stesso: non vedo l’ora di misurarmi con lui in finale”.
GB
Foto: skysports.com