Approvata ieri dal Senato Polacco la controversa legge sull’Olocausto che si pone come obiettivo quello di difendere l’immagine del Paese all’estero
La legge, già approvata dalla Camera lo scorso venerdì, manca ora solo della firma del presidente. Il provvedimento, fissa una pena massima di tre anni di carcere per chiunque, polacco o straniero, accusi la Polonia di complicità con i crimini nazisti o si riferisca ai campi di sterminio nazisti definendoli polacchi.
Il Senato ha approvato le misure con 57 voti a favore e 23 contrari; due gli astenuti. Dopo l’ok della Camera, che come il Senato è controllata dal partito di destra al governo Diritto e giustizia (PiS), nel fine settimana Israele aveva chiesto di abbandonare il progetto di legge, considerandolo un tentativo di negare il coinvolgimento polacco nello sterminio nazista degli ebrei.
La legge ha scatenato una disputa diplomatica con Israele che ha portato alla dichiarazione fatta domenica scorsa da Netanyahu che ha detto “Non abbiamo tolleranza per la distorsione della verità e la riscrittura della storia, né per la negazione dell’Olocausto”.