Secondo quanto riportato dall’Agenzia Nova, sono ancora 145 le persone disperse dopo il terremoto di magnitudo 6,4 che si è abbattuto ieri sera vicino alla città turistica taiwanese di Hualien. La scossa sismica, che ha colpito la località ad est dell’Isola poco prima della mezzanotte di ieri, ha causato il crollo di diversi edifici; al momento le vittime accertate sono quattro, e i feriti almeno 225. Gran parte dei dispersi sono probabilmente intrappolati nelle rovine degli edifici crollati a causa del terremoto: tra questi anche un ospedale militare. L’epicentro del terremoto è stato individuato 22 chilometri a nordest della costa. Il governo ha già messo in guardia da possibili scosse di assestamento di magnitudo 5 nei prossimi giorni. Tra i feriti figurano cittadini giapponesi, cinesi e cechi. Hualien è una città di circa 100 mila abitanti; il terremoto ha divelto strade, privato circa 40 mila abitazioni dell’acqua corrente e 1.900 della corrente elettrica. La presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, si è recata sul luogo del disastro questa mattina. “Il presidente ha chiesto al Gabinetto e a tutti i ministri di avviare immediatamente un ‘meccanismo per il disastro’ e lavorare con la massima celerità alle operazioni di soccorso”, recita una nota della presidenza. Taiwan si trova sul punto di contatto tra due placche tettoniche, ed è vulnerabile ai terremoti. Una scossa di terremoto di magnitudo 6,1 era stata registrata al largo delle coste dell’Isola nella giornata di domenica. Oltre 100 persone sono morte a causa di un terremoto che ha colpito il sud dell’isola nel 2016, mentre nel 1999 un disastro analogo ha causato oltre 2 mila vittime.