Il futuro è “dual use”: occore una cabina di regia che veicoli domanda ed offerta in maniera virtuosa

Oggi, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, si è svolta la presentazione del Rapporto 2018 di Italiadecide “Civile e militare – Tecnologie duali per l’innovazione e la competitività”, editore Il Mulino. L’apertura dei lavori a cura di Luciano Violante, Presidente dell’associazione Italiadecide.  Tra gli interventi, anche quello di Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. All’evento, che si è tenuto nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, ha partecipato anche il Presidente della Camera, Laura Boldrini.

Il mondo industriale ha bisogno di reinventarsi, anche alla luce, della redazione dei nuovi piani industriali sempre più votati alla razionalizzazione delle spese e all’internazionalizzazione. La parola d’ordine è quindi, rivedere la spesa e fare sinergia con le diverse realtà industriali. Il sistema duale, che vede la medesima tecnologia proficuamente impiegata sia nel mondo civile sia in quello militare è la svolta che già da qualche anno sta interessando la nostra industria nazionale e non solo.

Il rapporto di Italiadecide vede, infatti,  in queste tecnologie un possibile volano per far crescere un mercato di capitali privati e per far decollare l’innovazione. Il rapporto propone, inoltre, un grande progetto nazionale basato sulle tecnologie duali, sull’esempio del progetto Casa avviato nel 2016 per la promozione della sicurezza a fronte di rischi naturali. Secondo il rapporto, il Comitato interministeriale sulla politica spaziale potrebbe essere il primo passo per una Cabina di regia sulle tecnologie duali, che favorisca l’incontro tra domanda pubblica e offerta, con compiti di indirizzo e in grado di generare circoli virtuosi in materia di ricerca e sviluppo.

Internet, Gps, telefonini e alcune tecnologie alla base dei satelliti per l’osservazione della Terra sono esempi di tecnologie duali che negli ultimi decenni hanno avuto un grande impatto nella società. Tra i settori emergenti, i più ricchi di promesse sono le nanotecnologie, i nuovi materiali e le fonti energetiche. L’aerospazio, si legge nel rapporto, è in Italia il settore dell’industria più impegnato nelle tecnologie duali, con una filiera che attraversa l’intero Paese e nella quale circa l’80% dei ricavi è concentrato in 10 grandi imprese; tra queste le protagoniste sono aziende a partecipazione statale, come Leonardo e Fincantieri.

Complessivamente sono oltre 100 imprese italiane impegnate nel settore aerospaziale civile e militare, navale e terrestre militare, sicurezza e sistemi elettronici, riunite nella federazione Aiad.

Secondo i piu’ recenti dati disponibili, del 2015, hanno consolidato ricavi per 220 miliardi di euro (11% in piu’ rispetto al 2014), con circa 45.000 occupati e una produzione del valore di 14 miliardi. In media i brevetti registrati da queste aziende sono stati 8,5 per ciascuna negli ultimi 10 anni, contro una media nazionale di 1,5.

Il futuro è “dual use”: occore una cabina di regia che veicoli domanda ed offerta in maniera virtuosa