ll Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una risoluzione per il cessate il fuoco di un mese in Siria. Il voto è avvenuto nella serata di ieri, 24 febbraio. Il testo approvato dal Consiglio di sicurezza invita tutte le parti del conflitto a fermare i combattimenti sul territorio siriano e aderire a una tregua di lunga durata, che consenta l’invio di aiuti umanitari e il trasporto dei feriti. Il cessate il fuoco non include le operazioni militari contro le organizzazioni terroristiche note come Stato islamico, al Qaeda e l’ex Fronte al Nusra. Il voto sulla proposta di risoluzione per il cessate il fuoco in Siria, presentata da Kuwait e Svezia, è stato rinviato una prima volta nella notte tra il 22 e il 23 febbraio a causa dell’opposizione della Russia. Mosca aveva, infatti, annunciato di porre il veto su una risoluzione che includesse nel cessate il fuoco “gruppi di estremisti”. Dopo essere stato aggiornato due volte nella giornata del 23 febbraio, il voto si è tenuto nella serata di ieri. La proposta, avanzata da Kuwait e Svezia, prevede un cessate il fuoco di 30 giorni in Siria, soprattutto per consentire l’invio di aiuti umanitari alla popolazione di al Ghouta, un sobborgo a est di Damasco, pesantemente bombardato dall’aeronautica siriana poiché tenuto dai ribelli. Le incursioni aeree degli ultimi giorni hanno causato più di 400 vittime e numerosi feriti. Con Idlib, Homs, Deraa e Quneitra, al Ghouta fa parte delle zone di sicurezza, istituite in Siria in attuazione delle intese raggiunte ad Astana da Russia, Turchia e Iran. Nonostante il cessate il fuoco ufficiale, le zone di sicurezza sono spesso teatro di combattimenti tra le forze fedeli al governo di Damasco, appoggiate dalla Russia e dall’Iran, e le fazioni dell’opposizione siriana.