La delegazione della Corea del Nord, al termine della cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici invernali, ha lasciato la Corea del Sud insieme a Kim Yong Chol, il generale sospettato di aver designato gli attentati militari del 2010 contro la Corea del Sud, giunto a Seul per una breve visita durante il quale ha dichiarato che i funzionari nordcoreani sono disposti ad aprire un dialogo con Washington.
Il ritorno della delegazione a casa martedì completa la campagna diplomatica della Corea del Nord verso il Sud durante le Olimpiadi di PyeongChang che è stato visto come un tentativo di uscire dall’isolamento e dalla pressione che la Corea del Nord affronta a causa del suo programma nucleare.
La decisione di Seoul di consentire a Kim Yong Chol di visitare ha suscitato polemiche. Centinaia di manifestanti si sono radunati fuori dallo Stadio Olimpico, con cartelli come “Killer Kim Yong Chol va al diavolo”, mentre Kim ha partecipato alla cerimonia di chiusura di domenica con il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in e il consigliere presidenziale degli Stati Uniti Ivanka Trump.