Il generale libico Ahmaid Al-Ataybi, comandante della Sesta brigata di fanteria attaccata nei giorni scorsi a Sebha, capoluogo del Fezzan, ha accusato il generale Khalifa Haftar di “aver reclutato mercenari da Ciad, Niger e Sudan” per riuscire a controllare il Sud del Paese.
Al-Ataybi risponde al governo di accordo nazionale di Tripoli, guidato da Fayez al Sarraj, non riconosciuto da Haftar, l’uomo forte della Cirenaica. Gli scontri dei giorni scorsi hanno causato almeno sei morti e decine di feriti, e hanno indotto oltre 4.500 persone alla fuga, secondo quanto precisato da fonti ospedaliere. I combattimenti hanno visto opporsi le tribù Tebu e Awlad Suleiman, che appoggiano rispettivamente Haftar e il governo di Tripoli. “Stiamo combattendo per la Libia e per unire i libici, per questo chiediamo al governo di condannare pubblicamente gli attacchi alla Sesta brigata – ha detto Al-Ataybi, citato oggi dai media libici – Haftar ha reclutato mercenari da Ciad, Niger e Sudan per attaccare Sebha”.
Nei giorni scorsi era stato il sindaco della città a denunciare la presenza di “truppe straniere” decise a occupare il Sud della Libia: “Questa è occupazione di territorio libico – aveva tuonato Hamid Al-Khayali – il Sud è per metà occupato e alcune zone di Sebha sono occupate da truppe straniere provenienti da Sudan, Ciad, Mali e altri Paesi”.
Secondo quanto riferito dalla Settima brigata, Tripoli ha deciso di inviare truppe a Sebha perché “persone innocenti sono state uccise e territori libici sono stati occupati da mercenari”. Tuttavia, ieri il governo di Tripoli ha fatto sapere di essere impegnato a creare una commissione per “garantire una tregua e riportare stabilità nel Sud”.