Secondo le previsioni rese note dall’ “Agenzia Internazionale per l’Energia”, gli Stati Uniti supereranno la Russia nella produzione di petrolio entro il 2023. Il quotidiano “Wall Street Journal” ha riferito che la produzione di greggio statunitense raggiungerà la cifra record di 12,1 milioni di barili al giorno segnando un rialzo di 2 milioni di barili.
L’output Usa supererà quello russo, attualmente Mosca è il più grande produttore con 11 milioni di barili al giorno. La previsioni a cinque anni dell’Aie tengono conto dei progressi tecnologici, dei miglioramenti nell’efficienza e della fragile ripresa dei prezzi del petrolio che incoraggia le compagnie di idrocarburi da scisti bituminosi ad accelerare le loro trivellazioni. Un tempo molto dipendenti dal greggio proveniente dal Medio Oriente, oggi gli Stati Uniti si avvicinano all’autosufficienza per la domanda interna di prodotti raffinati come la benzina.
La Aie ha reso noto che gli Usa estrarranno quasi il 60 per cento dei 6,4 milioni di barili di greggio prodotti da oggi al 2023. Crescerà anche l’influenza statunitense sui mercati globali. Fino al 2015 una legge impediva agli Stati Uniti di esportare greggio. Le previsioni lasciano anche pensare che cambieranno i rapporti di forza con l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec).
Altri paesi la cui produzione aumenterà, secondo le stime Aie, sono il Canada, il Brasile e la Norvegia che non sono membri Opec. All’interno dell’Opec solo la produzione del Medio Oriente è destinata a crescere, mentre il Venezuela si trova in difficoltà per i suoi problemi interni. Quanto ai suggerimenti per le compagnie, l’Aie consiglia di investire per evitare che si assottiglino le riserve, una situazione che determinerebbe rialzi del prezzo del petrolio.