Il razzo vettore leggero a propellente solido e a basso costo Kuaizhou-11, sviluppato da China Aerospace Scienze and Industry Corporation (Casic), effettuerà il suo primo lancio quest’anno, immettendo nell’orbita bassa terrestre satelliti eliosincroni. Lo ha annunciato l’agenzia di stampa cinese “Xinhua”, secondo cui il nuovo razzo vettore consentirà di effettuare lanci al costo di meno di 10mila dollari per chilogrammo di carico.
“Paragonato ai comuni razzi vettori, il Kuaizhou-11 ha un tempo di preparazione inferiore”, ha spiegato a “Xinhua” Hu Shengyun, funzionario di Casi e deputato dell’Assemblea Aerospazio: Il razzo trasporterà in orbita il modulo centrale e altre sezioni sperimentali della futura base orbitante cinese. La Cina sta già lavorando per selezionare quest’anno il terzo gruppo di astronauti per i futuri piani di esplorazione umana dello spazio. Gli astronauti includeranno non soltanto piloti, ma anche ingegneri. Inoltre Pechino lavora allo sviluppo di altri razzi da carico senza equipaggio. Il portavoce del Cmseo ha anche dichiarato che l’agenzia cinese intende cooperare con le Nazioni Unite (Onu) per quanto riguarda la gestione degli affari riguardanti lo spazio esterno e le opportunità offerte dalla nuova stazione spaziale cinese.
Li Hong, presidente della China Academy for Launch Vehicle Technology, principale costruttore di razzi vettori cinese e controllata di China Aerospace Scienze Technology Corporation (Casc), ha fornito nuovi dettagli in merito ai piani di Pechino per lo sviluppo dei razzi vettori e la prosecuzione del programma spaziale nazionale. Intervistato da Cctv, Li ha dichiarato che la Cina intende lanciare 36 razzi vettori Lunga Marcia nel corso del 2018, più del doppio rispetto ai 16 dello scorso anno e al record di 22 lanci del 2016. Assieme agli altri lanci commerciali in programma per quest’anno, nel 2018 i lanci complessivi effettuati dalla Cina potrebbero essere oltre 40. Li ha precisato che quest’anno verranno lanciati 14 razzi vettori della famiglia Lunga Marcia 3, dieci dei quali porteranno in orbita satelliti per il sistema di navigazione e posizionamento satellitare cinese Beidou.
Otto di questi trasporteranno coppie di satelliti per l’orbita media. In totale, i razzi Lunga Marcia 3 dovrebbero essere protagonisti di 40 lanci tra il 2018 e il 2022. I Lunga marcia 2 verranno lanciati sei volte quest’anno, e nei giorni scorsi un razzo vettore di questa categoria è giunto presso il centro di lancio satellitare di Jiuquan, nel deserto del Gobi, dopo un viaggio di 3 mila chilometri su rotaia da Shanghai.
Pechino lancerà anche quattro razzi vettori leggeri a propellente solido Lunga Marcia 11 da piattaforme terrestri; il primo di questi lanci ha già avuto luogo a gennaio, e ha trasportato in orbita il satellite commerciale Jilin-1, alcuni Cubesat e il primo satellite della canadese Kepler Communications.
Quest’anno la Cina effettuerà anche il primo lancio di un satellite Lunga Marcia 11 da una piattaforma galleggiante, sviluppata a partire da una nave da carico. Le piattaforme galleggianti consentiranno di effettuare lanci da località più vicine all’equatore, riducendo i costi e i rischi collaterali.
Nel frattempo, prosegue lo sviluppo del razzo vettore medio Lunga Marcia 8, che dovrebbe fornire alla Cina un vantaggio competitivo nel mercato in forte espansione.
Lo scorso anno la Cina ha formulato ambiziosi obiettivi legati all’esplorazione dello spazio: China Aerospace Science and Technology Corporation (Castc), principale contractor del programma spaziale cinese, ha pubblicato una tabella di marcia a lungo termine per lo sviluppo del trasporto spaziale extra-atmosferico, che punta a espandere drammaticamente le capacità e ridurre i costi dell’accesso allo spazio.
Il documento delinea una serie di ambiziosi obiettivi tecnologici e scientifici da conseguire entro il 2045, partendo dalle capacità di lancio tramite razzi vettori, che Casc intende potenziare entro il 2020, anche grazie all’entrata in servizio dei nuovi vettori Lunga Marcia 5 e 7. Il contractor cinese intende dotarsi entro il 2025 di un velivolo spaziale riutilizzabile dotato di motori a due stadi peri il volo suborbitale, che dovrebbe essere destinato al turismo.
Entro il 2030 dovrebbe entrare in servizio il primo razzo vettore superpesante, già battezzato Lunga Marcia 9, con una capacità di carico superiore alle 100 tonnellate. Casc ha fissato il 2035 come data per l’adozione di un parco di vettori spaziali completamente riutilizzabile, sulle orme delle tecnologie attualmente sperimentate dalle statunitensi Space X e Blue Origin.
Una nuova generazione di veicoli spaziali dovrebbe essere introdotta dalla Cina nel 2040, capaci di viaggi interstellari multipli e in grado di consentire lo sfruttamento a fini commerciali delle risorse siderali, ad esempio tramite l’estrazione di minerali da asteroidi e la realizzazione di vasti parchi fotovoltaici spaziali. Sempre il 2040 stato individuato da Casc come scadenza per lo sviluppo di un non meglio precisato shuttle a propulsione.
La Cina diverrà una superpotenza nel campo dell’esplorazione spaziale entro il 2045, colmando i divario con gli Usa in diversi progetti nel campo aerospaziale, ha dichiarato Lei Fanpei, presidente Castc, la principale azienda statale per il programma spaziale cinese, a margine del 19° Congresso nazionale del Partito comunista cinese, tenutosi lo scorso ottobre a Pechino.
Entro il 2020, ha dichiarato Lei, la Cina immetterà in orbita più di 200 satelliti e navicelle spaziali, con una media di 30 lanci ogni anno; il paese supererà l’Unione europea e diverrà una potenza spaziale a tutti gli effetti entro quella data, ha aggiunto il funzionario, secondo cui ad oggi “il 30 per cento degli indicatori tecnici” del settore aerospaziale cinese sono oggi all’avanguardia, ed entro il 2030 la percentuale raddoppierà al 60 per cento, superando così la Russia quale seconda potenza spaziale.
Secondo Lei, entro il 2045 la Cina avrà capacità tecniche paragonabili a quelle statunitensi in settori chiave, e sarà così a tutti gli effetti una potenza spaziale globale. Il prossimo obiettivo della Castc, ha detto il suo presidente, è la realizzazione della prima stazione spaziale orbitale permanente cinese, che consentirà alla Cina un balzo sul fronte dell’engineering avanzato e dei progetti scientifici.
Ag. Nova