Mike Conaway, presidente della Commissione Intelligence della Camera che ha indagato sulla possibile collusione tra la campagna di Donald Trump e la Russia, ha reso noto che non sono emerse prove che evidenzino l’esistenza di un interferenza da parte di Mosca sul voto di due anni fa.
Conaway, che per un anno ha guidato i lavori della Commissione ha dichiarato: “Non abbiamo trovato prove di collusione”, sottolineando che le cose peggiori che sono state scoperte “forse sono alcuni incontri inappropriati, valutazioni negative, valutazioni inappropriate nel fare questi incontri”, come quello del giugno del 2016 alla Trump Tower a New York tra alcuni membri della campagna dell’allora candidato repubblicano ed un avvocato russo. Quell’incontro, ha sottolineato Conaway, “non ci sono dubbi, non avrebbe dovuto esserci”.