Sarebbero almeno quattordici gli attuali capi o ex capi di stato, inclusi presidenti, primi ministri e un re, inclusi in un elenco di 50.000 numeri di telefono che sarebbero stati compromessi da uno spyware conosciuto come Pegasus, commercializzato dalla NSO Group Technologies, una società di sorveglianza digitale israeliana con sede vicino a Tel Aviv.
Pegasus è un sofisticato software in grado di autoinstallarsi silenziosamente sui telefoni di destinazione senza ricevere il consenso dei proprietari. Dopo l’installazione fornisce il controllo, quasi completo, del telefono, ciò include la possibilità di navigare tra i contenuti del dispositivo, come fotografie e video, registrare conversazioni, nonché attivare il microfono e la fotocamera incorporati del telefono in qualsiasi momento, senza alcun consenso o conoscenza dell’utente.
Sarebbero almeno 50.000 le vittime di Pegasus, tra cui si contano alti funzionari governativi, avvocati di successo, leader sindacali, attivisti per i diritti umani e giornalisti investigativi in quasi tutti i paesi del globo. Secondo un rapporto del Washington Post l’elenco dei controllati contiene i nomi di 14 attuali o ex capi di stato. Sarebbero infatti interessati il francese Emmanuel Macron, il sudafricano Cyril Ramaphosa e l’iracheno Barham Salih. Nella lista ci sono anche i dispositivi telefonici di tre attuali primi ministri, Saad-Eddine El Othmani del Marocco, Mostafa Madboul dell’Egitto e Imran Khan del Pakistan ed ex primi ministri, il francese Édouard Philippe, il belga Charles Michel, l’italiano Romano Prodi, il libanese Saad Hariri, il kazako Bakitzhan Sagintayev, l’ugandese Ruhakana Rugunda, l’algerino Noureddine Bedoui e lo yemenita Ahmed Obeid bin Daghr.
Nella lista figura anche un numero di telefono appartenente al re del Marocco, Mohammed VI. Infine, l’elenco presumibilmente include diversi alti funzionari di organizzazioni internazionali, tra cui il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Il rapporto del WP include anche uno stralcio della dichiarazione della NSO Group Technologies: “la società afferma di tenere sotto controllo l’uso del suo software da parte dei suoi clienti e di avere il potere di bloccare qualsiasi uso improprio di Pegasus. La società afferma, inoltre, che intende continuare a indagare su tutte le affermazioni credibili di abusi e di intraprendere le azioni appropriate, incluso l’arresto del sistema per il cliente che ne fa uso improprio”.