In un’officina per la riparazione delle biciclette c’è stata una fuga di gas che ha messo in allarme i vicini. Dal palazzo sono arrivate diverse telefonate ai vigili del fuoco, che hanno inviato sul posto una pattuglia composta da cinque persone. Uno di loro, secondo una prima ricostruzione il più inesperto, ha utilizzato una motosega per riuscire ad aprire la porta. Sono bastati pochi secondi perchè la situazione si trasformasse in un disastro. Le scintille provocate dall’attrezzo hanno scatenato una forte esplosione, che ha coinvolto quattro componenti della squadra. Nella deflagrazione sono morte tre persone: due sono i vigili del fuoco Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte. La terza vittima si trovava all’interno della palazzina: si tratta del settantenne Giuseppe Longo, proprietario del locale dove si è verificata la fuga di gas, che abitava nel palazzo. Altri due vigili del fuoco, invece, sono stati ricoverati in gravi condizioni in ospedale. Illeso ma sotto choc, invece, il quinto componente della squadra. È stato portato in un luogo ‘protetto’, lontano dai riflettori. I corpi dei due suoi colleghi morti sono stati trasportati all’ospedale Vittorio Emanuele, mentre i due feriti sono ricoverati al Garibaldi, dove sono ricoverati in prognosi riservata. Poco dopo l’esplosione è arrivato in via Garibaldi anche il sindaco di Catania Enzo Bianco. In serata il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha telefonato al primo cittadino di Catania per esprimere la vicinanza del governo ai parenti delle vittime e alla città.