(di Ercole Fragasso) Il 2 marzo del 1989 …tanti capelli e tanti chili fa, un certo Francesco Cossiga, su proposta dell’allora Ministro della Difesa Valerio Zanone, mi nominò con Decreto presidenziale Sottotenente di commissariato del Corpo Militare della C.R.I., Ausiliario delle Forze Armate dello Stato.
E proprio quel giorno, come da regolamento, baciai il Tricolore che omaggiai con rose in numero ovviamente dispari di colore bianco e rosso ( in richiamo ai colori della C.R.I.) con tanto di coccarda verde per formare i colori della Nostra (di chi???) Bandiera.
Bandiera che nell’Europa “pallonara” sono ancora chiamate a difendere Roma e Lazio e che quindi da italiano, da Ufficiale, da persona mi permetto di dire intelligente, non posso che sostenere e tifare.
Avrei tifato anche Napoli ed Ambrosiana qualora fossero state in grado di raggiungere i risultati che le due squadre della Capitale con pieno merito hanno sinora raggiunto.
Non mi interessano sfottò (per i quali essendo peraltro fortunatamente dotato di grande autoironia mi diverto) di quattro sfigati che non giocano le coppe europee da anni e che ancora non si comprende se le giocheranno l’anno che verrà; non mi interessano le “vigliaccate”‘di qualche vesuviano che spara fuochi di artificio (non considerando peraltro che proprio ieri sera loro hanno perso le residue speranze di un improbabile ed immeritato scudetto) per festeggiare il furto spagnolo; non mi interessano le bieche rivalità sportive in ambito nazionale perché fuori dal confine io tifo Italia e continuo ad emozionarmi e a cantarne sugli attenti l’Inno ogniqualvolta questo viene suonato, che sia “alla Pierantoni” o in una caserma della Cecchignola, che sia in Afghanistan o in Libano, in Kosovo o in Albania o davanti ad una TV per un Gran Premio o per la “mia” Nazionale.
Non mi interessa che qualcuno goda per una mia sconfitta (leggesi furto ieri sera) perché questo è l’atteggiamento di un impotente che prova soddisfazione se una notte l’anno quello del piano di sopra o di sotto, fa “cilecca” con la sua donna.
In tutto questo io ho la fortuna (oltre che … di non fare mai cilecca :-) :-) :-) ) di essere avanti ma davvero tanto avanti a chi accende una TV per tifare contro e questo perché sono a differenza loro evidentemente sereno, “godo” dei miei successi e non degli insuccessi altrui e soprattutto perché considero tutti coloro che hanno idee religiose, politiche, culturali e sportive diverse dalle mie non dei nemici ma degli avversari.
Detto questo ognuno può fare ciò che vuole, proprio in virtù di quella libertà che pongo da sempre a baluardo dei rapporti di qualsiasi genere che instauro con chiunque ma tifare, e qui mi rivolgo ai miei amici “gobbi”, per il Liverpool che ci ha ucciso 39 “fratelli”, per il Real che ci ha derubato ieri sera o per il Bayern della Merkel per non tifare la Roma non mi sembra onestamente saggio.
E allora ripeto, Forza Roma e Forza Lazio (in bocca al lupo per stasera), innalzate più in alto possibile il Tricolore!