Il maggiore concorrente alle prossime elezioni di giugno in Turchia, il leader curdo Selahattin Demirtas tutt’ora in carcere per motivi politici, scuote e non poco i pensieri di Erdogan. Non potrà fare una vera e propria campagna elettorale eppure, la sua candidatura è destinata a scuotere la campagna per le elezioni presidenziali anticipate del 24 giugno in Turchia. La sfida a Recep Tayyip Erdogan, il leader curdo Selahattin Demirtas la lancia direttamente da una cella del carcere di massima sicurezza di Edirne, dove è detenuto da un anno e mezzo con accuse di “terrorismo” per un presunto sostegno al Pkk, che lui ha sempre negato. Fu proprio correndo alle scorse presidenziali che ‘l’Obama curdo’ inizio’ a terremotare lo sclerotico quadro politico della Turchia, sfiorando il 10% e lanciando il suo Hdp verso lo storico ingresso in Parlamento del 2015. Ora, Demirtas ci riprova. Leader carismatico capace di allargare il consenso per la causa curda alla componente liberale e progressista, dopo il fallito golpe del luglio 2016 è rimasto schiacciato – come decine di migliaia di turchi – nel tritacarne dello stato d’emergenza, tuttora in vigore. Arrestato con l’eliminazione dell’immunita’ parlamentare, il 45enne avvocato per i diritti umani non ha mai smesso di denunciare l’autoritarismo di Erdogan, respingendo come politiche le accuse che gli sono state mosse dai magistrati. Nei lunghi mesi dietro le sbarre, si e’ dedicato anche alle sue passioni artistiche, pubblicando un libro di racconti. I suoi interventi, diffusi tramite i legali, continuano inoltre ad attirare grande attenzione sui media indipendenti e internazionali. La candidatura, fa sapere l’Hdp, verrà annunciata pubblicamente venerdi’ in un evento in contemporanea a Istanbul e Diyarbakir, la ‘capitale’ curda nel sud-est del Paese. Non è escluso però che per lui possa arrivare una condanna a pochi giorni dal voto, che rischierebbe di tagliarlo fuori. Oltre che frenare la cavalcata di Erdogan, cercando di costringerlo almeno al ballottaggio per la presidenza, la candidatura di Demirtas punta a ridare entusiasmo all’elettorato d’opinione che nelle ultime 2 elezioni ha permesso all’Hdp di superare la soglia di sbarramento-monstre del 10%. Con l’ingresso in Parlamento, nel giugno 2015 i curdi avevano soprattutto impedito per la prima volta al ‘Sultano’ di avere la maggioranza assoluta, costringendolo a un ritorno alle urne.