Il colpevole Assad, ma sul banco degli ‘imputati’ nel Consiglio dei ministri di ieri è finita anche l’Unione Europea. Il quadro che emerge dalle informative e dagli interventi della riunione, riferisce un ministro, che l’Italia non era stata informata preventivamente dell’intervento americano in Siria, mentre Hollande e Merkel sarebbero venuti a conoscenza dell’offensiva statunitense non prima, ma durante l’attacco. “Serve una Europa pi forte”, stata l’invocazione unanime dei ministri.
Del resto il presidente del Consiglio Gentiloni, che ha avuto contatti anche con il Colle, ha sentito sia il presidente francese che la Cancelliera tedesca. “Abbiamo preso il comune impegno perchè l’Europa contribuisca alla ripresa dei negoziati in Siria”, ha spiegato il premier in una dichiarazione alla stampa.
Le preoccupazioni dell’esecutivo sono legate proprio al ruolo dell’Europa in un contesto che – spiega un altro esponente del governo presente alla riunione – rischia di tenerla fuori dalla storia.
“Non si può far finta di niente, il tema delicato, l’Europa deve essere più unita e contare di più nello scacchiere mondiale”, aggiunge un altro ministro. L’auspicio di più di un esponente del Governo che l’Italia riesca a intestarsi un ruolo per riavviare i dialoghi di pace proprio durante il G7 di Taormina. Gentiloni si è fatto carico nel Consiglio dei Ministri delle ansie del Governo e non un caso che anche Renzi abbia invitato l’Europa “ad uscire dal letargo e far sentire la sua voce. Non può essere una vicenda solo tra americani e russi”, il monito del candidato alla segreteria democratica. Nessun distinguo nel Cdm sulla necessità dell’intervento americano, la posizione di Gentiloni – appoggiata da Renzi – che debbano riprendere i negoziati, ma – ha osservato il premier “l’azione ordinata stanotte da Trump una risposta motivata a un crimine di guerra”.
Troppo forti quelle immagini di “sofferenze”, rimarcando come l’intervento Usa “si sia sviluppato nella base aerea da cui erano partiti gli attacchi con uso di armi chimiche nei giorni scorsi”, Gentiloni ha voluto usare parole chiare. Parlando di “un crimine di guerra il cui responsabile il regime di Assad, chi fa uso di armi chimiche non può contare su attenuanti e mistificazioni”.
Si sono accorti che non contiamo più nulla. Dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea è chiaro che la corrente anglosassone con a Capo Trump, che dirige la politica internazionale come una azienda, non ha più freni internazionali.
Allora chiudiamo anche l’ONU, a cosa serve se non è mai in grado di prevenire, mediare, ma soprattutto decidere con in mente la pace duratura dei popoli?
Venti di guerra pericolosi che potrebbero investire anche l’Europa. Chi c’è dietro Assad?
L’attacco a Stoccolma, è un segnale della politica estera americana, probabilmente.
Speriamo bene.
di Massimiliano D’Elia