(di Roberta Preziosa) Lo scorso 12 Giugno, le forze della coalizione Inerent Resolve, che combattono in Siria lo stato islamico siriano-iracheno, hanno dichiarato (US Department of Defense) di aver distrutto un deposito di droga appartenente all’ISIS.
I fatti risalgono al 31 Maggio, quando nel sud della Siria, a 34 miglia da At Tanf, durante le operazioni anti ISIS, è stato scoperto il grosso deposito di droga il cui valore di mercato è stato valutato in 1,4 milioni di $. Nel deposito sono state sequestrate più di 300.000 pillole di Captagon, a base anfetaminica, chiamata anche la droga dei “jiihadisti”. Il Captagon non è nuovo sul mercato, è stato sequestrato di recente a Genova, ma era già diffuso in medio Oriente, in Arabia Saudita dove nel 2015 furono sequestrate 22 milioni di pillole (Corriere della Sera) e due tonnellate in Libano.
I jiihadisti ne fanno largo uso per le loro azioni criminali allo stesso modo dei nazisti durante il secondo conflitto mondiale.La differenza è nella presunta purezza religiosa vantata dai membri dell’ISIS che non ha alcun riscontro con la realtà. “Alcol, droga e gioco d’azzardo, sono affari di satana, cercate di evitarli, perché il loro scopo è creare l’odio e l’inimicizia fra voi e farvi dimenticare la presenza e la preghiera di ALLAH”, questa è una surah del Corano.
I membri dell’ISIS fanno largo uso di droghe, senza di esse non sono in grado di sostenere né il pensiero né le azioni. L’ISIS, nei fatti, fa operare i suoi adepti contro le prescrizioni del Corano, rivelandosi quindi, non ortodosso della purezza islamica richiesta dal Profeta. Il pensiero religioso in generale, non può far capo a individui che fanno uso di droghe.
È venuto meno l’integralismo e con esso il fondamentalismo del movimento.
L’ISIS, nato da uno dei detenuti amnistiati nel 1999 dal governo Giordano, Abu- Musab al-Zarqawi, fondatore della bandiera nera simbolo del movimento, ha avuto un brutto epilogo, gli appartenenti si sono trasformati da terroristi, in criminali drogati, un tramonto forse non immediatamente prevedibile, ma certamente non inaspettato.