Karim Masimov (o Massimov), capo dell’agenzia di intelligence interna del Kazakistan è stato arrestato dalla sua stessa agenzia per presunti atti di alto tradimento. Massimov è stato due volte primo ministro del Kazakistan sotto il suo mentore politico, l’ex presidente Nursultan Nazarbayev. Nazarbayev, tradizionalmente indicato come il “padre della nazione”, ha mantenuto Masimov nella sua cerchia ristretta di confidenti durante i quasi 30 anni di governo.
Tra i vari prestigiosi incarichi Masimov è stato anche direttore del National Security Committee (NSC) del Kazakistan. Fondato nel 1992, l’NSC è una delle numerose agenzie una volta legate al Comitato per la sicurezza dello Stato (KGB) dell’era sovietica. L’agenzia svolge funzioni di controspionaggio e antiterrorismo ed opera a stretto contatto con il Foreign Intelligence Service (noto anche come Syrbar, o KNB), che è la principale agenzia di intelligence esterna del Kazakistan.
Con una mossa a sorpresa, mercoledì il governo del presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, il successore scelto da Nazarbayev, ha licenziato Masimov dal suo incarico all’NSC. Secondo quanto riferito, Masimov è stato sostituito dalla sua guardia del corpo. Meno di 24 ore dopo, l’NSC ha annunciato di aver arrestato Masimov, insieme a molti altri funzionari governativi in servizio ed in pensione.
In una dichiarazione pubblicata sul suo sito web, l’NSC ha affermato che Masimov è stato arrestato nell’ambito di “un’indagine preliminare per alto tradimento“. Al momento non è noto se questo arresto sia collegato alle proteste in corso a livello nazionale che hanno provocato la morte di oltre 160 persone e l’arresto di quasi 5000 persone.
In un rapporto pubblicato venerdì scorso dal New York Times emerge che Masimov appartenga alla fazione pro-Nazarbayev del governo kazako che in queste ore sta subendo una forte repressione da parte della fazione pro-Tokayev.