Altro attacco con agenti chimici sul territorio britannico, forze di sicurezza in allerta mentre l’ufficio di Theresa May ha fatto sapere che l’episodio di presunta esposizione di due persone a una “sostanza ignota” viene trattato “con la massima serietà”. Un incontro d’emergenza si è svolto poi al governo a Londra, poi un altro è stato programmato in giornata, mentre la polizia ha lanciato due linee telefoniche per chi tema contaminazioni. Restano intanto ricoverate in ospedale in condizioni critiche le due persone che sarebbero state esposte vicino alla cittadina di Salisbury, nel Regno Unito, dove furono già avvelenati con un agente nervino l’ex spia russa Sergei Skripal e la figlia Yulia. La polizia antiterrorismo, che guida le indagini sull’avvelenamento di Salisbury, ha fatto sapere che sta collaborando alle indagini, che sono state dichiarate “fatto grave” dai servizi d’emergenza. Il laboratorio scientifico della difesa britannica di Porton Down sta conducendo i test per tentare di stabilire se ci sia connessione tra l’avvelenamento dell’ex spia russa e il nuovo fatto, avvenuto ad Amesbury, villaggio vicino al monumento di Stonehenge e a 12 chilometri da Salisbury. Le due persone in ospedale sono un uomo di 45 anni e una donna di 44 anni, scoperti mentre erano privi di sensi in una casa. Un uomo del posto, il 29enne Sam Hobson, ha detto di essere loro amico e li ha identificati come Charlie Rowley e Dawn Sturgess. Ha spiegato che la donna si è sentita male per prima, poi anche lui è stato male. “Non gli si poteva parlare, era come se fossero in un altro mondo”, ha detto dell’uomo. I due sono ricoverati all’ospedale distrettuale di Salisbury, lo stesso dove furono ricoverati gli Skripal. Cordoni di sicurezza sono stati allestiti attorno alle zone dove la coppia si era recata prima di ammalarsi, con sicurezza rafforzata sia ad Amesbury sia a Salisbury.