Secondo esperti militari Usa, un’ampia gamma di equipaggiamenti militari russi, che è caduto nelle mani delle forze ucraine dal 24 febbraio, potrebbe rivelarsi una “miniera d’oro” per le agenzie di spionaggio americane e occidentali. Mentre la guerra entra nella sua terza settimana, ci sono informazioni fondate secondo cui le forze ucraine sono entrate in possesso di numerose apparecchiature militari russe dedicate al comando e controllo.
Alcune delle armi russe confiscate includono anche sistemi missilistici terra-aria Pantsir e sistemi a razzo termobarico a lancio multiplo, il TOS-1A. Gli ucraini affermano di aver catturato anche aerei da combattimento russi, come il Sukhoi Su-34.
Il governo di Kiev, al riguardo, sensibilizza le truppe regolari e i paramilitari ucraini di preservare l’integrità dell’equipaggiamento militare russo confiscato composto da elicotteri, aerei da guerra e sistemi d’arma terrestri. I militari hanno l’ordine primario di preservare anche i manuali d’impiego in lingua russa.
La rivista americana Newsweek, citando ex personale militare statunitense, ha affermato che la guerra in Ucraina offre a Washington una rara opportunità di mettere le mani sugli ultimi equipaggiamenti militari russi.
Sulla delicata materia esiste, da lungo tempo, un accordo di cooperazione tra l’intelligence americana ed ucraina nel condividere tutti gli equipaggiamenti militari e di intelligence catturati. Nell’ambiente di combattimento digitalizzato di oggi, le apparecchiature moderne includono microchip e sistemi criptati che consentono la comunicazione con le postazioni di comando e controllo. I software trovati sono di fondamentale importanza per le agenzie di intelligence rivali, poiché servono per scoprire i sistemi di cifratura e sviluppare malware. Tali malware possono poi essere diffusi durante il combattimento, con conseguenze disastrose per l’esercito avversario.
Alcune di queste apparecchiature possono essere così cruciali che “è come catturare una macchina Enigma“, ha detto un esperto a Newsweek, riferendosi al sofisticato dispositivo di cifratura utilizzato dalla Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale per proteggere le sue comunicazioni militari. Tali apparecchiature possono potenzialmente essere decodificate e quindi condivise dagli Stati Uniti con altre agenzie di intelligence occidentali, allo scopo di sviluppare modi per bloccarle, sabotarle o comprometterle in altro modo, hanno affermato gli esperti.