La Francia ha intenzione di acquisire una o due portaerei per sostituire la Charles-de-Gaulle. Non tutti però sono concordi.
Emmanuel Macron ne parlerà a gennaio in occasione della presentazione della prossima legge di programmazione militare (Lpm). Il presidente deve convincere i francesi sul nuovo bilancio per la Difesa e convincere i suoi dicasteri sulle scelte da perseguire nei prossimi dieci anni per le acquisizioni militari.
Il ministero dell’Economia e Finanze francese ha proposto di stanziare 370 miliardi di euro per il periodo 2024-2030, mentre lo stato maggiore della difesa auspica un budget di 430 miliardi.
Macron vuole una “potenza militare deterrente” entro la fine del decennio. Tuttavia, la revisione strategica nazionale, nei principali obiettivi (nucleare, cibernetico, ecc.) presentata a novembre, non affronta la questione dei mezzi militari necessari.
L’Lpm dovrà quindi dare l’ordine delle priorità, in particolare il livello di ambizione militare in Europa e, di conseguenza, fuori dall’Ue.
Yohann Michel, dell’International Institute for Strategic Studies ha detto che l’Lpm sarà un’opportunità per posizionare l’obiettivo giusto in termini di tecnologia delle apparecchiature da acquisire. Meno complessi saranno meglio sarà per la Francia perchè più economici: un modo per averne di più. Il conflitto russo-ucraino ha insegnato che occorre possedere una “massa” di mezzi considerevoli per affrontare un conflitto “ad alta intensità”, ovvero per fornire a un alleato come l’Ucraina gli armamenti indispensabili per una difesa alla pari con l’avversario. Il dibattito è incentrato sull’opportunità di acquisire due costosissime portaerei ovvero orientare il bilancio della difesa su ulteriori armamenti meno costosi che rinforzino in maniera considerevole i magazzini militari creando così deterrenza strategica.