La fuga di notizie sull’inchiesta Consip? “Uno scempio, e un gravissimo danno per l’indagine, solo un pazzo avrebbe potuto provocarla danneggiando il proprio lavoro”. Un complotto contro Renzi? “Solo un folle potrebbe pensarci”. La procura di Napoli colpevole perché non ha vigilato sul lavoro dell’ufficiale? “Ma per Napoli quelle carte sono tuttora un ‘interna corporis’, su cui la procura non ha compiuto alcun atto. Le ha passate a Roma”. Lo afferma il pubblico ministero HenryJohn Woodcock in un colloquio con Repubblica. E aggiunge: “Se qualcuno pensa che il mandante sia io, lo dica chiaro così querelo e mi compro casa a Capri O meglio: a Sorrento”. Con i colleghi Woodcock non lascia margini al dubbio sulla responsabilità del capitano Scafarto: “Non è la prima volta che si verifica uno sbaglio in un’informativa. Io ho un’idea sacrale e notarile degli atti giudiziari, sono convinto che la polizia non debba innamorarsi delle proprie tesi. Detto questo, l’errore è stato commesso, ed è un errore molto grave, non solo per aver attribuito la frase alla persona sbagliata, ma anche per essersi lasciato andare a un commento”. La considerazione successiva è inevitabile, si è trattato solo di un fraintendimento o di una grave manipolazione delle carte processuali? “La prima risposta, la più logica, è che si sia trattato di un errore”, “perché avrebbe dovuto mettere in atto una pianificazione eversiva contro Renzi? A me pare davvero una cosa da pazzi”.
Emblematiche le parole del Giudice della Procura di Napoli, e chiarificatrici rispetto alla montagna mediatica che si è creata. La colpa c’è, la leggerezza pure, ma si tratta comunque di una inchiesta in corso e parlare di piano eversivo contro Renzi appare ancor più fantasioso.
di Redazione