Il presidente francese Emmanuel Macron sta affrontando la più grave crisi politica del suo mandato dopo che il ministro degli interni e un alto funzionario della polizia hanno riferito che avevano avvisato l’Eliseo degli scontri del primo maggio scorso in cui una delle sue guardie del corpo più influenti era stato ripreso in un video mentre picchiava un paio di giovani manifestanti.
Gli oppositori sostengono che l’ufficio di Macron non è riuscito a punire sufficientemente la guardia del corpo, ovvero non lo avrebbe denunciato alle autorità giudiziarie.
Il ministro degli Interni Gerard Collomb ha detto alla commissione parlamentare, durante le 2,5 ore di audizione, che non ha preso alcuna iniziativa dopo che la presidenza lo ha assicurato il 2 maggio che la guardia del corpo Alexandre Benalla sarebbe stata adeguatamente punita. Anche il capo della polizia di Parigi ha confermato la versione.
Collomb è comunque nell’occhio del ciclone per come ha gestito il caso e le dichiarazioni fatte dinanzi ai parlamentari sono viste come un tentativo di minimizzare la propria responsabilità, potenzialmente a spese di Macron anche se il ministro è uno suo stretto alleato.
Benalla è stato messo sotto inchiesta domenica, dopo che Le Monde l’ha identificato nel filmato delle proteste del Primo Maggio a Parigi. Era fuori servizio e indossava un casco antisommossa e distintivi della polizia, mentre doveva essere lì solo come osservatore. Difatti non è un poliziotto.
Il video mostra che trascina una donna lontano da una protesta e poi picchia un dimostrante.
“Ho considerato che i fatti che erano stati segnalati sarebbero stati trattati al livello appropriato, quindi non sono stato coinvolto ulteriormente su questo problema”, ha detto Collomb ai parlamentari.
Collomb ha detto di aver trattato al telefono la vicenda del primo maggio mentre Macron era in Australia, e non era a conoscenza del video. Il ministro ha detto di non sapere che Benalla faceva parte della squadra di sicurezza di Macron e pensava che fosse un poliziotto.
Il capo della polizia di Parigi, Michel Delpuec ha riferito di essere stato informato del video da un funzionario del palazzo dell’Eliseo solo la mattina del 2 maggio.
I partiti dell’opposizione gridano all’oltraggio dopo aver ascoltato le audizioni. Altre audizioni, comprese quelle con alti funzionari della presidenza, sono previste nel corso della settimana.
Il leader di estrema destra Marine Le Pen ha detto ai giornalisti che l’ufficio di Macron sta coprendo qualcosa. “L’Eliseo è responsabile di tutto”.
Macron ha licenziato Benalla solo venerdì, dopo che lo scandalo era scoppiato. Benalla era stato inizialmente sospeso per 15 giorni prima di essere riportato al servizio dell’entourage di Macron.
E’ stato, infatti, visto in numerose foto e riprese televisive insieme a Macron durante eventi pubblici e privati, dalla campagna presidenziale del 2017 alla celebrazione della vittoria della Coppa del Mondo in Francia a Parigi.
Ha ricevuto anche una serie di privilegi e vantaggi che sembrano andare oltre la sua posizione.
Gli avvocati di Benalla hanno affermato, in un comunicato pubblicato da TF1 TV, che il loro cliente ha agito “vigorosamente” ma non ha causato nulla di pregiudizievole. Le sue scellerate azioni sono state “chiaramente utilizzare per danneggiare la presidenza”.
Il presidente francese non ha commentato pubblicamente il caso da quando è scoppiato lo scandalo ma già domenica sera aveva ordinato di riorganizzare il suo ufficio.
Macron ha anche cancellato un’apparizione al Tour de France nel sud-ovest previsto per mercoledì.
Interrogato sulla legge francese che obbliga un funzionario denunciare azioni illegali di cui sono a conoscenza, Collomb ha dichiarato che non aveva ritenuto interessare le autorità giudiziarie.
Ha detto che aveva discusso della crisi con Macron durante il weekend “il meno possibile” e che il presidente era più preoccupato per i ritardi che la vicenda stava causando ai dibattiti parlamentari per la riforma costituzionale. Il dibattito è stato rinviato, infatti, a settembre.
“L’audizione non risolve nulla, anzi aggrava la situazione dell’Eliseo”, ha detto ai giornalisti il leader di estrema sinistra Jean-Luc Melenchon.
In tutta la vicenda, tuttavia Macron non rischia nulla perchè il sistema presidenziale francese non prevede che possa essere messo in stato d’accusa dal Parlamento.