La Cina è molto preoccupata per l’escalation del conflitto in Ucraina che si sta intensificando e sta anche andando fuori controllo. Chiediamo di promuovere il dialogo, ha affermato il ministro degli esteri cinese Qin Gang. “Continueremo a promuovere il dialogo di pace e lavoreremo con la comunità internazionale per questo, per affrontare le preoccupazioni di tutte le parti e per cercare la sicurezza comune“, ha aggiunto il ministro durante una conferenza a Pechino. “Chiediamo ai paesi interessati di smetterla quanto prima di gettare benzina sul fuoco, di smetterla di incolpare la Cina e di smetterla di fare storie gridando ‘oggi l’Ucraina, domani Taiwan’“, ha sottolineato il ministro degli Esteri cinese in riferimento al territorio rivendicato da Pechino.
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Ieri il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni è atterrata a Varsavia. Dopo la tappa polacca Meloni si appresta a raggiungere Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymr Zelensky.
Il presidente Usa dopo il viaggio lampo a Kiev, appena rientrato in Polonia, ha telefonato a Meloni per discutere del sostegno all’Ucraina, in riferimento alla sicurezza, economia e agli aiuti umanitari. Il presidente Joe Biden ha poi invitato il premier Giorgia Meloni a Washington, non appena le rispettive agende troveranno una data plausibile.
Meloni e il collega polacco Mateusz Morawiecki hanno fatto una sintesi sull’invio di forniture militari per consentire agli ucraini di difendersi e perseguire la pace e la stabilità. Infine il colloquio con il presidente Duda.
Italia e Polonia hanno un legame forte, ribadisce il premier italiano, tanto da essere le “uniche due nazioni che citano l’altra nel proprio inno nazionale“. Un legame che può solo continuare a “crescere”. A maggior ragione se alla guida dei rispettivi governi ci sono due rappresentanti dei Conservatori europei che parleranno con un’unica voce a Bruxelles portando insieme istanze comuni.
Sul dossier migranti i leader di Polonia e Italia chiamano in causa l’Europa: “Deve essere Bruxelles ad occuparsi del problema“, dice Morawiecki. Usa toni ancora più duri Meloni: “Non possiamo continuare a consentire che la selezione in ingresso sia fatta da bande di trafficanti, non possiamo confondere migrazioni e profughi”. Sulle imprese: “ci rendiamo conto di come l’Ue abbia bisogno di misure molto concrete per difendere le proprie aziende”, incalza Meloni che invita Bruxelles a trasformarsi “in un gigante politico e non burocratico dove viga il principio di sussidiarietà”.
Sugli aiuti militari i due hanno parlato dei futuri fornimenti all’Ucraina fino a quando ci sarà pace e stabilità.
ll viaggio del treno segreto verso Kiev
Il treno che da una parte remota della Polonia porterà a Kiev la premier italiana arriverà in mattinata nella capitale ucraina (orari e tratta sono segreti). Il governo italiano ribadirà oggi a Zelensky, ma anche agli alleati, il totale e incondizionato appoggio di Roma alla causa Ucraina. Confermerà, in sintesi, gli impegni assunti sul fronte dei nuovi invii di armi, a partire dal sistema antimissile e antiaereo Samp-T realizzato assieme alla Francia, ma anche sulla ricostruzione.
Al vaglio ci sarebbe anche l’invio, in accordo con gli alleati e la Nato di alcuni tipi di jet italiani come Tornado e Amx. Il problema è che per poterli utilizzare serve un lungo addestramento sia per i piloti che per il personale manutentore, per non parlare di un approvvigionamento continuo e duraturo di pezzi di ricambio che la catena logistica facente capo al consorzio di nazioni che hanno sviluppato e costruito i velivoli, ad oggi non riescono a garantire. Gli ucraini chiedono, invece, vecchi F-16 che gli alleati ne hanno in gran numero e che possono garantire una maggiore tempestività e continuità d’impiego. L’addestramento dei pilotti avverrebbe nelle scuole di volo inglesi, con il supporto dei Paesi partner.