L’agenzia russa Tass ha riportato la notizia dell’uccisione del blogger nazionalista e corrispondente di guerra russo, Vladlen Tatarsky. E’ rimasto vittima di un attentato in un bar caffè a San Pietroburgo. La violenta esplosione è stata causata da 200 grammi di tritolo, nascosti in una statuetta raffigurante il blog, provocando un morto e 30 feriti, di cui alcuni molto gravi.
A seguito di informazioni dei servizi di sicurezza, l’agenzia russa Tass riferisce che “alle 18.13 locali di Mosca del 2 aprile 2023, la polizia ha ricevuto un’informazione in merito ad un’esplosione sull’argine di Universitetsjaya. Nella violenta esplosione è morto il corrispondente di guerra Vladlen Tatarsky“.
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Il giornale ucraino Ukrainska Pravda rimarca che l’esplosione è avvenuta in un bar-caffè che apparteneva a Yevgeny Prigozhin – il capo della milizia privata russa Wagner.
L’agenzia russa Ria Novosti scrive che probabilmente “sarebbe stata “una ragazza” a portare l’ordigno che ha ucciso il blogger ultranazionalista russo:“C’era una statuetta nella scatola: un regalo destinato al signor Tatarsky“, ha aggiunto la stessa fonte. Secondo Ukrainska Pravda, alle prime ore di questa mattina, è stata arrestata una ragazza di 26 anni, Daria Trepova di San Pietroburgo, poichè altamente sospettata dell’attentato al bar. La ragazza era nota alle forze dell’ordine per il suo fervente attivismo contro la guerra in Ucraina.
Il gruppo Cyber, Front Z, che sui social si autodefinisce “i soldati dell’informazione russa”, ha dichiarato di aver affittato il caffè per la serata. “C’è stato un attacco terroristico. Abbiamo preso alcune misure di sicurezza ma purtroppo non sono bastate“, ha detto il gruppo su Telegram. Il procuratore di San Pietroburgo Viktor Melnik si è recato sul posto, ha riferito l’agenzia di stampa Tass, aggiungendo che “è stata avviata un’indagine”.
Chi era Tatarsky
“Fino a quando non scopriremo il nome di questo genio militare che ha posizionato il battaglione tattico vicino al fiume, e lui non risponde pubblicamente di questo, non ci saranno riforme nell’esercito”. Con questo post su Telegram, pubblicato un anno fa, Vladlen Tatarsky criticava l’inefficienza delle forze armate russe in Ucraina. Il blogger ultranazionalista russo rimasto ucciso si chiamava Maksim Fomin ma utilizzava lo pseudomino di “Vladlen Tatarsky”.
Aveva una lunga esperienza di guerra nel Donbass dal 2014 al 2015, al fianco dei separatisti del Donetsk, diventando poi uno dei blogger militari filo-Mosca più seguiti, con centinaia di migliaia di follower, ed era considerato molto vicino al capo dei mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin.
L’agenzia Tass ha riferito che dall’inizio della guerra in Ucraina Tatarsky “analizzava quotidianamente il corso dell’operazione e dava consigli ai mobilitati”. Era anche molto critico sui capi militari russi. Nel maggio 2022 su Telegram denunciava la sconfitta subita dai russi nella traversata fallita del fiume Seversky Donetsk: “L’offensiva nel Donbass è ostacolata non solo dalla mancanza di informazioni efficaci dai droni ma anche dalla mancanza di generali di livello”.