(di M.D’Elia) Il Rousseau City Lab, un “think tank” a cura dell’associazione Rousseau che, in giro per l’Italia, organizza incontri per stimolare il pubblico e i relatori su argomenti riguardanti il mondo digitale. A Cesenatico, il tema dell’incontro è l’innovazione tecnologica. Nell’era delle grandi trasformazioni tecnologiche, ci si chiederà, come cambia il mondo dell’editoria e dell’informazione? Come evolverà la professione del giornalista? E quali soluzioni si renderanno necessarie per preservare la qualità dell’informazione? Hanno partecipato al dibattito il deputato M5S Gianluigi Paragone, il sottosegretario Vito Crimi, il direttore di «Wired» Federico Ferrazza e Matteo Rainisio, vicepresidente dell’Anso, l’associazione nazionale stampa online. A intervistarli Federica Sabatini, di Rousseau. Davide Casaleggio è riuscito ad intervistare Enrico Mentana.
Molto interessante il punto di vista del Direttore Enrico Mentana che ha parlato della televisione pubblica il cui editore è il Parlamento e della necessità di avere giornali online che non debbano scrivere solo per vendere pubblicità. Ovvero cercare a tutti i costi la “notizia” che attiri più click possibili ma privi di contenuti interessanti e credibili. Sarebbero un’evoluzione “nobile” delle “fake news”.
Il direttore Mentana ha centrato il punto. Il futuro dell’editoria deve guardare sempre più al digitale. Non è un caso che la crisi della carta stampata stia lanciando da tempo questo “alert” e abbia costretto i vari editori ad affiancare la carta alla versione digitale. Il risultato? Tante repliche di giornali online che per gli approfondimenti ti rimandano alla versione stampata e viceversa. Un circolo vizioso ed involutivo dell’informazione.
Vi siete mai chiesti perchè in Italia non ci sia ancora una versione italiana della BBC, CNN, Reuters e così via? Gran parte dei giornali ricevevano finanziamenti dal settore pubblico, dall’Industria etc. e si sono adagiati sugli allori, senza guardare avanti e prevedere quello che poi è avvenuto. Un taglio netto dei finanziamenti pubblici e la chiusura di testate storiche.
Non si aveva la necessità di crescere, “di pensare” e soprattutto di trattare la politica estera. Di portare l’Italia all’estero. Questa miopia ha portato ad una crisi “generalizzata” del settore.
Un anno fa alcuni giornalisti italiani, animati, dall’esigenza di far conoscere l’Italia al mondo e far conoscere agli italiani il mondo ha ideato e messo su un giornale online, PRP Channel. Una testata giornalistica multilingue con l’audio lettura di ogni articolo (servizio dedicato agli ipovedenti). La piattaforma editoriale si trasforma, con un semplice click, nella lingua straniera desiderata. Il risultato? In un solo anno 62milioni di visualizzazioni da oltre 190 paesi sparsi nel mondo. Insomma un successo inaspettato. Tra i primi paesi in cui viene letto il giornale figurano Francia, Stati Uniti, Germania, Giappone e India.
Come si finanzia? Questo è il punto. In Italia, se non conosci…..non è possibile ricevere alcun aiuto. Nessuna azienda ti aiuta perchè sei indipendente, perchè non rappresenti nessuno, insomma non hai alcun aiuto, anche se le spese per pubblicità, per i finanziatori, sulle testate sono completamente detraibili dalle dichiarazioni dei redditi.
Come andiamo avanti? Tanta buona volontà, ci autofinanziamo e lavoriamo sodo anche 14 ore al giorno. Abbiamo creato una testata internazionale, forse la prima tutta italiana letta in tutto il mondo ed è questo che ci spinge ad andare avanti. Portare il nostro Paese oltre il recinto del confine Italia è un motivo d’orgoglio unico. Sarebbe un sogno poter assumere tantissimi giovani, ma “ahimè” non abbiamo un nome che ci sponsorizzi, come il super direttore “Mentana”, appunto.